sabato 3 dicembre 2011

Il volantino sospetto


La sera di un venerdì 17 novembre nella città di New York, il detective Smith e il detective Brody vengono mandati a indagare in un teatro chiamato “The old theater” dov'era appena successo un omicidio.
I due detective, arrivati al teatro, vanno nel camerino, dove c'era il cadavere di una donna sui trent'anni, castana, con una corporatura minuta e soprattutto, una brava ballerina classica.
I due vedendo la scena del delitto si accorsero che non era una storia nuova, anzi, si ricordarono che c'erano già stati una serie di omicidi di questo tipo in altre città, mai risolti.
La ragazza era stata uccisa strangolata da un foulard di seta, e con le caviglie rotte.
I detective notarono però che vicino al cadavere c'era un vecchio volantino pubblicitario di una famosa ballerina degli anni '50.
Sulla scena del delitto, oltre ai detective, c'era una compagna di gruppo di ballo della vittima che aveva visto la donna stesa per terra morta e che aveva chiamato la polizia.
Dopo aver esaminato la scena tornarono negli uffici a fare una ricerca sugli omicidi passati che avrebbero potuto aiutare l'indagine; si trovò infatti che negli omicidi precedenti le donne erano tutte castane con una corporatura minuta e tutte erano delle ballerine classiche sui trent'anni, uccise tutte nello stesso modo.
Le domande erano: tutte coincidenze? O c'è sotto qualcosa?
E così cominciò l'indagine.
Ecco, i due sapevano più o meno da dove partire; ma non avevano la minima idea di chi avrebbe potuto essere stato.
Sapendo però che faceva parte di un gruppo di ballo, decisero di interrogare la compagna Kate, che aveva visto la donna morta.
“Eccomi, ora mi trovo qui, dietro questo tavolo, in una piccola stanzetta, in lacrime, sola, aspettando i detective, sperando di potergli dare delle tracce per trovare quel bastardo dell'assassino”, bisbigliò Kate.
Ecco che entrano Smith e Brody.
<Ciao Kate, ora ti dobbiamo porre delle domande e tu ci devi rispondere sinceramente.>
<Ok, tutto pur di trovare chi ha ucciso la mia amica Rosy.> 
<Bene, dicci un po', tu sai se Rosy aveva qualcuno che la perseguitava?>
<Che io sappia no. Non aveva nessuno che la perseguitava, era una ragazza solare, socievole, non aveva nessun nemico.>
<Mm.. ok, aveva allora problemi con le ragazze del gruppo?>
<Assolutamente no!, anzi era l'unica a essere amica con tutte, non faceva preferenze.>
<E con il coreografo? >
<Beh, problemi problemi no, ma il coreografo spesso la trattava male, se non riusciva a fare qualcosa, per lui era la fine del mondo. È un uomo molto fissato ed è meglio che ti venga bene la coreografia se no …>
<Se no..?>
<Beh, non so cosa potrebbe fare, ma diventa violento, fa paura.>
<Aaah... quindi il coreografo.>
<Credete che potrebbe essere stato lui?>
<Non sappiamo, non abbiamo nessun indizio, ma … lo interrogheremo. Ora può andare, grazie.>
<Figuratevi, mi raccomando fatelo per noi ragazze e per la famiglia, trovate questo maledetto.>
Dopo aver interrogato Kate, Smith e Brody cercarono il coreografo.
Andarono nel teatro, e lo trovarono subito lì, sotto il palco che urlava alle ragazze del gruppo.
Gli andarono vicino... e...
<Salve, è lei il coreografo Mike?>
<Sì, sono io ma non vedete, sto lavorando, ho già abbastanza problemi, se arriva anche la gente a disturbarmi impazzisco …>
<Ma, veramente siamo i detective Brody e il detective Smith, siamo qui per l'omicidio di Rosy!>
<Ah...>, disse perplesso Mike.
<Beh, vorremmo chiederle due cosette, se non le dispiace.. può cessare di lavorare un attimo per favore?>
<Sì, ma facciamo in fretta, non posso fermarmi per molto! ... Ok, ragazze, ora facciamo una piccola pausa.>
<Bene, ci dica, com'era Rosy?>
<Era una brava ragazza, ma mi faceva imbestialire!>
<E come mai?>
<Perché beh, insomma, a volte non riusciva a fare bene le coreografie, non prendeva il tempo ... era odiosa per questo, ma per il resto, sì, era veramente una brava ragazza!>
<Ci hanno detto che a volte la trattava male è vero?>
<Male, oddio, la sgridavo parecchie volte, ma non la trattavo male per cose personali.>
<Ah, capisco ... ci andava d'accordo? Provava odio per lei?>
<Odio?? Ma cosa dice detective? Ma neanche in fondo la odiavo anzi ... non mi piace dirlo ma le volevo bene>; Mike si commosse.
<Ok, bene, grazie mille, ritorni pure al suo lavoro! Arrivederci.>
<Si figuri e trovate l'assassino mi raccomando! Arrivederci.>
Intanto, mentre i due detective andavano via, Brody disse:
<Non credo possa essere stato lui a uccidere la ragazza ... credo sia stato sincero non credi?>
Smith: <Sì, hai ragione credo! ... anche a me è sembrato sincero, bah, ma piuttosto hanno trovato qualcosa riguardo alle donne uccise in passato?>
<Non so, bisognerebbe andare in laboratorio e vedere se Nancy ha trovato qualcosa, andiamo lì!>
Arrivati in laboratorio ... Nancy era lì seduta davanti al computer con l'articolo delle tre donne uccise in passato.
Smith: <Ehi Nancy, hai trovato qualche cosa riguardo le donne?>
Nancy: <Sì, venite a vedere qui!! Ci sono un sacco di coincidenze!>
Gli uomini si avvicinarono e gli articoli cominciavano tutti e tre con:
“Venerdì 17, un giorno molto sfortunato per Carole-Dana-Genny, famosa ballerina, uccisa strangolata con un foulard, e poi con colpi probabilmente di un martello le sono state rotte le caviglie ...
Perché una morte così crudele? Cosa può aver fatto di così brutto? Si ripeterà questo omicidio? Le indagini non sono ancora state sospese, ma le conclusioni, non sono ancora sorte!.(...)”
Brody poi bisbigliò: <Bene allora ora sappiamo che tutte queste donne sono state uccise nello stesso modo, quindi probabilmente è lo stesso assassino, dobbiamo fermarlo prima che combini altri omicidi!.>
Nancy: <Aaah ragazzi ho trovato anche delle notizie sul volantino! Se noi continuiamo a leggere sugli articoli ... possiamo notare che in tutti gli omicidi l'assassino ha lasciato questo volantino, quindi potrebbe essere la causa dell'omicidio, insomma questo volantino lega tutti gli omicidi, quindi ho fatto una ricerca, Anita Roserman, anche lei una famosa ballerina degli anni '50, ha cominciato la sua carriera verso i trent'anni, qui dicono che ha avuto una relazione con un uomo per parecchi anni ma non si sa se abbia avuto figli ... Credo che dobbiate andarle a parlare …>
I due detective andarono subito e DIND DLON, via Croschuer 98 ...
<Salve è lei la signora Anita Roserman?>
<Sì sono io perchè?>
<Siamo i detective Brody e Smith, in un delitto abbiamo trovato questo volantino ... è suo vero?>
<In un delitto ... oddio sì, è il mio volantino, di quando ero giovane ... ma perché in un delitto?>
<No beh, veramente non solo in un delitto, anzi in molti delitti ... Possiamo entrare? Dovremmo parlarle>
<Sì certo venite>
I detective entrarono, si sedettero sul divano e la signora gli offrì il tè.
<Signora, lei era una famosa ballerina vero?>
<Sì >
<È sposata?>
<No, lo ero, poi a causa del mio lavoro abbiamo divorziato.>
<E ha figli?>
<Ho figli?... beh sì, no ... sì ho un figlio ma ...>
La donna scoppiò in lacrime senza un motivo ...
<Signora perché piange? Qualcosa con il figlio?>
<Non so se ne-neanche possiamo definirlo mio fi-fi mio figlio ...>
<Perché no?>
Sempre più disperata la donna cominciò a raccontare:
<Beh vedete ... avevo un figlio, Tim l'avevo chiamato; era il mio primo bimbo, ero disperata quando l'ho avuto, ero molto giovane e suo padre non lo voleva ... e io ... io ... l'ho abbandonato quando aveva 9 anni, dovevo andare via per lavoro, e suo padre si arrabbiò perché non riusciva a tenerlo da solo, e io ho fatto una cavolata ...>
<Ah ... mi dispiace molto signora ... ma non pianga ora; l'ha ritrovato o no?>
<No, però ho cercato e so dove abita, abita in centro New York in via Seaside 7.>
<Ok allora passeremo da lui. Grazie signora arrivederci!>
<Grazie a voi, arrivederci!>
I due detective presero la macchina e andarono a casa di questo ragazzo ...Toc Toc, nessuno che rispondeva, Toc Toc! Nessuno, Toc Toc Toc Toc ... e nessuno che rispondeva, Smith provò ad aprire la porta, era aperta ...
<Permesso? C'è qualcuno?>
Nessuno rispondeva.
I due decisero comunque di andare a vedere, era una casa molto grande con birre sparse, giornali degli anni '50-'60, foto di lui da piccolo ... tutte cose molto sospette ...
Girando per casa, Brody entrò in una stanza strana, una specie di laboratorio ... su una scrivania c'erano delle ciocche di capelli diverse tutte messe sopra la foto di una ragazza e sopra di essa il volantino di Anita.
Brody: <Smith Smith!! vieni a vedere!!>
Smith andò di corsa e le prese. Intanto si sentì uno strano rumore ...
Smith urlò:
<È lui è lui, corri di là!>
Ma il ragazzo era già fuggito ... i detective poi ritornarono  in ufficio e la sera ...
DRINN DRRINN DRRINNN
<Pronto?>
<Pronto detective Brody?>
<Sì sono io mi dica>
<Siamo la polizia di New York, una ragazza ci ha appena telefonato, dice di essere stata vittima di un tentativo di omicidio, ora è in ospedale, anche lei è sui trent'anni corporatura minuta, castana ed è una ballerina ... andate tu e Smith a farle visita, magari vi può dire qualcosa!>
<Ok grazie andiamo subito!>
<Ehi Smith, prendi le giacche, andiamo in ospedale, una ragazza è appena stata vittima di un tentativo di omicidio, ci sono coincidenze con Rosy!>
I due partirono subito, andarono in ospedale, la ragazza era ancora sconvolta ma sveglia.
<Ciao, sei tu Cindy? Siamo i detective Smith e Brody!>
<Sì sono io.>
<Abbiamo bisogno che tu ci risponda, se hai visto chi ha cercato di ucciderti!>
<... non lo so non ricordo...> disse Cindy, poi scoppiò in lacrime.
<È molto importante che tu ti ricordi, forse riusciamo a trovare l'assassino!>
<Tim, Tim si chiama, l'ho letto sulla sua giacca, era un uomo credo sui quarant'anni ... mentre provava a uccidermi mi ha detto che, beh, ero un'altra delle sue vittime, quindi non sono l'unica ... povere, povere ragazze ...!!>
<Grazie, si riprenda! Dobbiamo andarlo a cercare!>
I due chiamarono Nancy e le chiesero informazioni sulle impronte che c'erano sui capelli: tutte di Tim Crowser, che abita in via Seaside 7!!
Smith: <Il figlio di Anita! Dobbiamo trovarlo immediatamente!>
Andarono a casa sua e subito lo trovarono!
Brody: <Basta sei in trappola! Fermati e nessuno si farà male!! Mettiti in ginocchio con le mani dietro la testa!>
L'assassino ormai senza vie di scampo si buttò per terra e i poliziotti lo presero.
Smith: <È finita, ti aspetta il carcere!>
L'uomo, abbandonato da piccolo dalla madre ballerina, cominciò a odiare tutte le ragazze che facevano il tuo stesso lavoro e per ripicca le uccideva tutte nello stesso modo, con un foulard perché gli ricordava l'eleganza della madre, e una martellata alle caviglie in modo che così non avrebbero potuto neanche da morte ballare ... è tutta una conseguenza dell'abbandono!
Quindi anche tutte le altre donne uccise in passato sono state uccise da lui!
Smith: <Grande Brody, non abbiamo risolto solo un caso, ma molti casi, complimenti, siamo una bella squadra!>
Brody: <Sì, proprio una bella squadra, grazie Smith!>
A Tim tocca l'ergastolo! E nella prima settimana di carcere gli arrivò una lettera:

Caro Tim,
non ti dico chi sono perché appena lo scoprirai sicuramente strapperai la lettera, ti volevo solo chiedere scusa, so che non potrai mai perdonarmi, ora ho 60 anni e la mia carriera è finita, sono la mamma, non so cosa scriverti di preciso anche se sono troppe le cose che dovrei dirti, forse proprio per questo che non so da dove cominciare!... So di aver sbagliato, non dovevo abbandonarti, mi sento profondamente in colpa, ma ero disperata quando l'ho fatto, certo questo non mi giustifica, quello che mi fa ancora più male, è che è tutta colpa mia, per me hai ucciso tutte quelle ragazze, per me non sei cresciuto correttamente, scusa Tim... so che mi odi, ma io ti voglio bene, non so qual è ora il tuo aspetto, ma so che sei un bell'uomo, lo sento nel cuore... Tim anche se non mi perdonerai mai, sappi che ti penserò e se questa sarà l'ultima lettera, sappi che sarai per sempre il mio bambino, spero che forse un giorno avremo l'opportunità di conoscerci e di dimenticare gli errori.
Ti voglio Bene Tim. Mi dispiace.                            La mamma Anita.


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