domenica 9 novembre 2014

Zucca Lands (racconto di Andrea Zuccalà)


Iniziò tutto il giorno del 5 Dicembre 2048, ero in vacanza con la mia famiglia, e quello stesso giorno compievo gli anni. Erano 35. Mia moglie Aurora e i miei 2 figli Marco e Alessandro, mi avevano portato in un posto totalmente tecnologico, sapendo che a me piaceva molto. Macchine elettriche, niente inquinamento, pedoni robot e edifici computerizzati. Mentre passeggiavano tranquilli per le “strade” di ZUCCA LANDS, vidi dei miei vecchi amici che erano diventati anche loro computerizzati, mentre nella mia città erano normali proprio come me. Andandoci incontro, loro mi presero per uno sconosciuto, ignari di avermi mai incontrato, a meno che facessero finta di non avermi mai conosciuto. Allora io mi innervosii e da amico feci una scuzzetta sul collo a uno di loro dicendogli: “Ou! Ma non mi riconosci?!”. Subito loro si incavolarono, tirarono fuori un teaser e prendendomi per un robot, pensarono che se mi avessero colpito, mi avrebbero mandato in corto circuito. Quando premettero quel grilletto, uscirono delle corde elettriche tipiche del teaser, ma invece di farmi male mi trapassarono!! Come era possibile?! Quando abbassai la testa vidi un enorme buco nello stomaco… ma man mano che ripetevo: “Andatevene via, andatevene via” il buco si rimarginò pian piano, fino a diventare normale. I robot se ne andarono via, dicendomi: “Buona giornata…signore”. Io mi stupii molto delle capacità dei loro “cervelli meccanici”, perché io queste cose le vedevo soltanto nei film! Andandomene ignaro di quello che era successo, quando mi girai non vidi più la mia famiglia. Mi girai di 360° con la testa…aspetta con la testa?!?! Vidi che quei robot mi stavano portando via la mia famiglia!! E io pian piano stavo diventando uno di loro!! Vedevo che le mie mani stavano diventando di acciaio inox e che i miei occhi erano diventati a schermo piatto con una lucina blu che faceva avanti e indietro, destra sinistra…Stava diventando tutto il mondo a codici di Matrix, codici che mi passavano a destra e sinistra alla velocità della luce, la mia voce era diventata scura e cupa come quella dei robot…Ero diventato uno di loro!!  Per fortuna era soltanto un incubo.. Ora vado dalla mia famiglia per la cena..mi chiama mia moglie…AMORE SONO PRONTI I CIRCUITI!!...

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