sabato 28 febbraio 2015

Il mistero di Jake (Cristina Ursache)


   Il mistero di Jake

Erano le 7 del mattino e come sempre la sveglia suonò, e mi dovetti alzare, ero stra-stanca gli occhi mi si chiudevano, avevo proprio fatto male a fare tardi ieri sera, ma presi coraggio e andai a gettarmi una manata d’ acqua in faccia,  ma come al solito mio fratello Jake era chiuso in bagno da almeno mezz'ora a fare chissà che cosa, dopo che con fatica liberò il bagno feci la doccia e mi preparai per un’altra noiosissima giornata di scuola. Fatto colazione finalmente ero pronta, fuori c’era già papà che mi aspettava in macchina.
Era lunedì, il giorno che più odiavo in assoluto, l’ unica cosa bella era che a scuola avevo due amiche stupende con cui mi divertivo un sacco e il mio migliore amico (di cui ero segretamente innamorata) che mi dava un motivo in più per venire a scuola, ma... Dai basta parlare della mia vita privata ho già detto fin troppo, ah ancora una cosa, mi chiamo Jenna.
La giornata di scuola passò in fretta e quando arrivai a casa non potei entrarci, era tutta circondata da bande bianche e rosse e da cartelli per terra con i numeri come avevo visto solo nei telegiornali dopo gli omicidi, ero molto confusa e spaventata non capivo cosa fosse successo, nessuno mi diceva niente, la casa era tempestata di uomini in divise igieniche tutti con guanti e mascherine come fossero della scientifica, macchine di carabinieri con carabinieri che parlavano con le ricetrasmittenti e che parlavano di un “delitto”,  ambulanza, dottori, insomma un caos assurdo e io non capivo più nulla di quello che stava succedendo.
Ad un certo punto vedo uscire fuori mio padre che abbraccia mia madre in lacrime e gli chiesi cosa fosse successo.

Mi dissero che a casa c'era stata una rapina e che Jake era in casa e lo avevano ucciso.
Io scoppiai a piangere, per quanto ci litigassi sempre, lo odiassimo, ci picchiassimo sempre, era sempre il mio “dolce” fratellone , ora pensare di stare senza di lui è veramente una cosa dura,  mi mancherà.

Okay ora torniamo alla realtà, tutto questo trambusto durò fino a notte fonda, ricavarono tutte le prove che trovarono e ci dissero che ora non c'era niente da fare se non aspettare i risultati delle analisi, e che non avremmo potuto avere il corpo perché serviva per le indagini, insomma non sapevamo che fare. La notizia travolgeva tutti, per fortuna l’ intero paese e la famiglia ci erano accanto.

Però la nostra vita venne completamente travolta, i telegiornali non facevano che parlare di quello, interviste ovunque, serate fino a tardi in procura insomma questo omicidio provocava un gran parlare.

Durante una notte sentii un rumore strano, mi terrorizzai all’ istante, temevo che fossero di nuovo i ladri e che sta volta avrebbero preso di mira me, ero terrorizzata nonostante i miei 15 anni andai a rifugiarmi nel lettone dei miei genitori che invece dissero di non aver sentito nulla e mi spedirono a letto, eh sì dopo la morte di Jake erano diventati più freddi e distaccati che mai, non parlavano più di tanto, erano sempre con il broncio e mi trattavano male, capisco che sono in lutto tutti lo siamo anche io ma così mi stavano facendo sentire una merda insignificante, l’ultima rimasta. Comunque torniamo al punto , il rumore, quel benedetto rumore che solo io sentivo, ma com'era possibile che gli altri no? Era come se qualcuno bussasse ripetutamente alla mia porta, ma cercavo di convincermi e di ripetermi che era solo un’illusione che i fantasmi non esistono che è tutto frutto della mia fantasia , ma non riuscivo, questo rumore si ripeteva e poi ad un tratto rallentò fino a smettere, tirai un sospiro di sollievo e provai a chiudere gli occhi per riaddormentarmi e sentii una risata malefica:<muahahahahah farai la stessa fine di tuo fratello io sterminerò voi e tutta la vostra stirpe, io vi odio e vi maledico famiglia Dorfman>>; a quel punto ero davvero terrorizzata piantai un urlo fortissimo svegliando  così i miei genitori, che mi presero per pazza, e mi dissero subito di andare a dormire, ero triste spaventata e incavolata perché nessuno mi credeva, sentivo un’agitazione mai provata, avevo le palpitazioni e il cuore batteva fortissimo mi sentivo il petto esplodere, non capivo cosa accadeva, ma era come se lo spirito di un defunto ci perseguitasse e c’entrasse qualcosa con la morte di mio fratello.
Durante uno degli interrogatori lo dissi ma mi risero subito tutti in faccia, mi sentivo stupida quindi lasciai perdere. Le indagini proseguivano, non si sapeva ancora molto si sapeva solo  che era successo tra le 10 e le 11 del mattino e che i ladri erano 4 uomini che dal fisico si collocano tra i trenta e i quaranta anni, abbiamo queste poche informazioni a causa delle telecamere del vicino ma non si capisce chi siano dato che erano tutti bendati e irriconoscibili, i dubbi ora si devono al fatto che è stranissimo che nessuno abbia visto nulla, visto che era giorno pieno, ma per ora nessun testimone è presente, si è trovata una traccia di DNA ma corrisponde ad un uomo di 39 anni che faceva il donatore di sangue che però è morto 4 anni fa per un cancro quindi si riparte da zero, la casa è sempre tempestata di gente, le persone vanno e vengono non c'è tregua mai. Le giornate passano la mia famiglia ed io siamo sempre più freddi e tristi, in casa non c'è più l’ atmosfera di prima, anche a scuola mi trattano come una povera senza tetto, è vero che mi avevano derubato mezza casa portandosi via ogni genere di cosa dai computer ai tablet ai gioielli di mamma ai piatti di porcellana e persino il lampadario di cristallo, ma il tetto ce l’ avevo comunque, ora penserete che con il tablet e i computer riusciremo a rintracciare i colpevoli ma i ladri sono troppo furbi e ripristinano completamente tutto. Il caso era molto complicato.
Le sere in famiglia erano una tristezza a tavola non si sentiva alcun altro rumore che le posate sbattere sul piatto, non facevamo più feste né uscite era una vita monotona senza senso e non mi piaceva perché si pensava solo a quello e quindi si metteva tutti i giorni il dito nella piaga.
Il problema più grave per me era che ogni notte questo spirito mi tormentava, ogni notte mi diceva la stessa frase, io non capivo perché ce l’avesse così tanto con la mia famiglia, cosa mai gli avessimo fatto di così male che ci tormentava così.

Le indagini stavano proseguendo le novità stavano arrivando, si cominciava a trovare un altro DNA compatibile con il figlio di quello defunto a cui si credeva appartenere il DNA di prima, quello fu arrestato e dopo un po’ di tempo si decise a confessare chi fossero i suoi complici furono tutti arrestati.

Infine io non riuscivo a capire perché ogni notte quello spirito mi tempestava ma dopo un po’ smise.
Infine riavemmo il corpo di mio fratello e riuscimmo a fare un funerale bellissimo, parteciparono un sacco di persone e gli organizzammo veramente un funerale da sogno  con palloncini bianchi e di tutto e di più era veramente amato, tutti i suoi amici parteciparono e il suo ricordo resterà sempre nei cuori di tutti.
Cristina Ursache


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