lunedì 11 giugno 2012

L'Agnese va a morire

Agnese è una vecchia lavandaia , con un marito invalido che fa l’impagliatore. Ospita un soldato che sta cercando di tornare a casa, illudendosi che la guerra sia finita.
I tedeschi cercano i disertori. Agnese aiuta il soldato a nascondersi, ma i tedeschi arrestano il marito Palita.
Agnese dispera ormai di rivedere vivo il marito e decide di collaborare con i partigiani per odio contro i tedeschi.
Agnese accetta di trasportare un pacco di esplosivi per conto di un gruppo di partigiani. Arrivata, in bicicletta, nella piazza di un paese vicino, assiste allo scempio del cadavere di un partigiano impiccato dai nazifascisti.
Un ragazzo, sfuggito alla deportazione, racconta ad Agnese che suo marito è morto di febbre e di stenti durante il viaggio di deportazione, su un vagone per il bestiame insieme ad un gruppo di ebrei  italiani.
Agnese accetta di custodire in casa una radiotrasmittente rotta, che i partigiani vogliono far riparare per comunicare con gli americani, ma ha paura che le sue vicine facciano la spia con i tedeschi e manda un partigiano a minacciarle con la pistola.
I tedeschi si stabiliscono nel cascinale e uno di loro ammazza la gatta di Agnese. Per vendicarsi Agnese afferra un mitra e colpisce sulla testa il tedesco mezzo ubriaco. Fuggendo di casa Agnese fa in tempo ad assistere alla rappresaglia: i tedeschi danno fuoco alla cascina e se la prendono anche con le vicine. Raggiunto il comando dei partigiani sul fiume scappa con loro in barca.
Nell’accampamento partigiano sul fiume Agnese fa la cuoca e intanto viene a conoscenza di particolari raccapriccianti della morte delle sue vicine: la più giovane, incinta, viene sventrata con una baionetta.
Dopo qualche giorno arriva all’accampamento anche Rina, una giovane staffetta, la cui famiglia è stata torturata e sterminata dai tedeschi per colpa di una spia fascista ( il figlio del segretario ).
Tom, il fidanzato di Rina, organizza la cattura del fascista e poi lo uccide nel canneto.
Tom e Rina vengono sposati dal comandante dei partigiani.
I tedeschi scoprono l’accampamento partigiano e costringono il gruppo di Agnese alla fuga appiccando il fuoco alle baracche. Agnese e Rina perdono tempo per recuperare le provviste e vengono catturate dai tedeschi. Rina riesce a scappare, Agnese verrà rilasciata più tardi spergiurando di non essere una partigiana.
Agnese trova rifugio nella casa di Walter, in un paese vicino a Comacchio. La casa però è distrutta dai bombardamenti alleati  e lo stesso Walter è catturato dai fascisti. Agnese è costretta a rifugiarsi nella caserma dei suoi vecchi compagni.
Il comandante organizza una spedizione per liberare Walter e altri prigionieri dei fascisti: la spedizione riesce, la brigata fascista viene sterminata e Walter portato via dai compagni coi piedi rotti dalle torture.
Gli alleati rimandano alla primavera successiva l’attacco finale. Intanto Agnese viene catturata da tre tedeschi, ma subito liberata da Clinto che li uccide.
Durante il lungo inverno, i partigiani continuano la loro lotta clandestina contro i tedeschi, che reagiscono duramente non esitando in alcuni casi a sterminare interi villaggi, compresi vecchi, donne e bambini.
Durante l’inverno le “ valli “ congelano; i partigiani cercano di abbandonare il loro rifugio per passare sul fronte alleato, ma la loro guida si perde nella notte di fronte ad un campo minato  e la mattina si ritrovano al punto di partenza.
Scovati dai tedeschi, tentano una sortita disperata, ma muoiono quasi tutti sotto il fuoco dei tedeschi e degli aerei inglesi. I pochi sopravvissuti vanno da Agnese, ma il comandante le ordina di aggregarsi ad un’altra banda partigiana.
Durante una missione come tante altre viene catturata dai tedeschi nel corso di un rastrellamento; il maresciallo la riconosce e le spara in faccia.

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