Lo stesso
giorno arrivò un messaggero a castello. Oben e Corin erano via. C’erano solo Nas
e il re. Luxen prese la lunga pergamena in mano e iniziò a leggere. Nas
attendeva che dicesse qualcosa.
Luxen finì
di leggere di colpo, alzò gli occhi verso Nas e le disse con tono sconvolto di
lasciare la stanza e tornare alle sue camere. Nas passò tutto il pomeriggio a
pensare a cosa ci fosse scritto sulla pergamena e al perché lei con una bella
giornata di sole dovesse rimanere rinchiusa in camera.
Il lungo
silenzio venne interrotto da passi maschili che si avvicinavano alla sua
camera. La porta si aprì e Oben entrò. Nas col sorriso sulla faccia gli chiese:
“Non si bussa più?”
Lui
ricambiò il sorriso, si sedette sulla morbida e avvolgente poltrona, poi con
voce dolce e stanca le disse: “Stasera ti sarei grato se mi lasciassi andare a
dormire invece di insegnarti a combattere.”
Nas fece
un sospiro, poi sorrise di nuovo dicendo: “Certo, non ti preoccupare”. Lui la
guardò negli occhi, poi si appoggiò nuovamente allo schienale della poltrona: “Sai
che domani parto?”
“No, non
lo sapevo. Dove vai?” chiese con curiosità Nas.
“Parto
per la città di Broghenia.”
“Con chi?”,
fece lei secca.
“Con due
mie guardie, non ti preoccupare. In due giorni saremo al palazzo della regina”,
disse lui rivolgendole un sorrisino.
“Bene! Vengo
con te!” disse lei ricambiando la smorfia.”
Lo sguardo
di Oben si fece serio: “Luxen non ti lascerà mai venire.”
“Se non lo
farà, io verrò lo stesso. Lì è nata mia madre e sento che lì c’è un pezzo della
mia infanzia, visto che è quello il posto dove sono nata”, disse lei
sospirando.
Oben si
mise una mano nei capelli e l’altra sullo stomaco: “Luxen non me lo perdonerà mai
se ti porto con me!”
Lei lo
guardò in modo tenero e gli disse: “Ti prego! Non vedo quella città da dodici
anni. Portami con te.”
Lui si
alzò dalla poltrona, si diresse verso la porta e prima di chiuderla dietro di
sé sospirò: “Prepara la tua roba, che domani si parte.”
Gli occhi
di Nas diventarono di mille sfumature di viola, saltò in piedi, gli corse
incontro e gli diede un bacio sul naso sorridendo. Lui rise e le diede la buona
notte.
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