sabato 3 dicembre 2011

L’investigatore McKaine


Durante una bellissima giornata di primavera accadde il più improbabile degli imprevisti, ci fu un delitto in una casa poco lontana dal centro della città, una donna fu assassinata a colpi di pistola, per precisione 8 colpi a petto. Io, l’investigatore McKaine, sono andato di persona sul luogo del delitto, la porta era scassinata, dentro era tutto in soqquadro e lì davanti alla porta del bagno c’era il corpo esanime crivellato di colpi d’arma da fuoco e il  viso tumefatto.


Ad un certo punto sentii un rumore di vetri infranti provenire dal retro della casa e mi affrettai a controllare e vidi una persona fuggire inoltrandosi nel bosco. Chiamai i rinforzi e intervenne all’istante la squadra cinofila ma le ricerche sono state inutili. Il coroner constatò il decesso della donna. Cercammo degli indizi e trovammo delle impronte digitali e del sangue sui vetri rotti. Inviammo immediatamente gli indizi al laboratorio insieme ai bossoli per l’esame balistico. Constatammo dopo un lungo controllo che non ci fu nessun tipo di furto, gli effetti di valore erano al loro posto e il soqquadro era dovuto ad una colluttazione.
Dopo pochi giorni dal ricevimento dell’analisi trovammo il nome di un sospetto. Ci recammo alla abitazione del sospetto ma all’interno non c’era nessuno, nell’uscire giunse lui, vedendoci si diede alla fuga, noi lo inseguimmo tra le vie del paese e dopo poche centinaia di metri e grazie ai passanti riuscimmo a catturarlo. Portato in centrale fu sottoposto ad interrogatorio, dopo qualche ora confessò la sua colpevolezza, e scoprimmo che il delitto fu per cause passionali.


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