La notte era buia, io avevo lavorato fino alle 2 e mi stavo svegliando.
Come al solito mi vestii bene, quel giorno avevo un importante caso da seguire, scesi in cucina e mi accesi una sigaretta, mentre bevevo il caffè espresso, come sempre, e andai in bagno.
Il tempo di uscire che la anziana Terricci mi corse incontro e mi disse: <<Signor Roberto … ho sentito un urlo provenire dalla casa degli Andreucci e mi sono preoccupata e all …>>
<<HAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA>>, uscì un urlo dalla casa del vicino.
<<Che cazzo era? Vado a vedere!>>, dissi
Andai a bussare ma nessuno rispose e allora andai sul retro e la porta era aperta, aprii ed era tutto buio ma continuai a camminare, l’entrata della camera da letto era aperta e allora misi la testa e vidi un’ombra nera, focalizzai meglio e vidi, sì, un uomo impiccato.
Chiamai la centrale e dissi di raggiungermi che c’era un cadavere.
Dopo tutte le analisi si trovarono le impronte della moglie sulla maglietta.
E così cominciammo a cercare la signora che non aveva più parenti a parte una sorella, che vive a Cuneo.
Arrivati a Cuneo, dopo un’ora di viaggio cominciai a cercare la casa, la trovai e bussai.
<<C’è nessuno?? Sono il sergente Santelli!>>, dissi.
La porta si aprì e sull’uscio sbucò una donna minuta e di mezza età.
<<Buongiorno, lei è la signora Maria?? Cerchiamo sua sorella!>>, spiegai.
<< È appena andata via perché??>>
<<Voglio sapere dove è andata!!! Subito!>>
<<Ha detto che partiva, per Londra, per lavoro … perché??>>
<<Sua sorella è ricercata per omicidio>> dissi e poi me ne andai.
Chiamai la centrale per i rinforzi e mi diressi verso l’aeroporto.
Arrivai all’aeroporto e per fortuna non era ancora partita e mi diressi verso il punto d’imbarco.
Vidi la signora e le dissi: <<Erika, lei è in arresto per l’omicidio di suo marito>>.
Cercò di dileguarsi, ma non riuscì e allora la portammo in gattabuia.
Il tribunale così decise di farle scontare 25 anni di pena.
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