Pin è un ragazzo dai capelli rossi che vive a Genova. Pin è cresciuto nei
carrugi malfamati di Genova tra ladri, ubriachi e prostitute. Vive con sua
sorella che fa la prostituta anche lei.
Pin faceva il garzone da un vecchio calzolaio ma passava più tempo in osteria
a imparare le canzonacce. Avrebbe voluto giocare con i ragazzi della sua età,
ma le mamme gli dicono di schivarlo.
All'osteria Pin incontra un partigiano che gli chiede di rubare la pistola
al marinaio tedesco cliente della sorella. Approfittando di una visita del
marinaio, Pin gli ruba il cinturone con la fondina e la pistola. Va all'osteria
tutto orgoglioso, ma nessuno gli dà retta. Pin indispettito decide di tenere la
pistole per sé.
La stessa notte esce dalla città per andare nel suo posto segreto: un
sentiero lungo il torrente dove molti ragni fanno il nido. Si mette a giocare
con la pistola finché gli parte un colpo. Allora decide di sotterrarla
con la fondina ma prende con sé il cinturone. Quando arriva in città
viene subito catturato da una pattuglia tedesca che lo becca con il cinturone.
Portato in caserma Pin viene picchiato per fargli confessare dove ha
nascosto la pistola e chi gliel’ha chiesta. Ma Pin si mette a urlare come un
matto finché lo riportano in prigione.
In prigione conosce di persona un giovane partigiano che si fa chiamare
Lupo Rosso. Lupo Rosso ha un piano per fuggire e Pin comincia a pensare quanto
sarebbe bello entrare nelle bande partigiane. In prigione Pin incontra anche il
suo vecchio padrone molto malato.
Lupo Rosso ha organizzato l'evasione: chiede a Pin di aiutarlo a portare un
barile di rifiuti e distrarre la sentinella. Lupo Rosso butta il bidone sulla
testa della sentinella e salta giù dalla balaustra afferrandosi ai rami
di un albero, Pin scende lungo una grondaia.
Pin e Lupo Rosso si rifugiano in una grotta per aspettare la notte. Lupo
Rosso si allontana dicendo a Pin di aspettarlo. Ma dopo molte ore di vana
attesa si allontana piangendo finché incontra Cugino, un partigiano del gruppo
del Dritto. Il partigiano fa un bivacco notturno con Pin.
La mattina dopo raggiungono l'accampamento del GAP (Gruppo d’Azione
Patriottica) ma i partigiani sono tutti usciti per un agguato. Pin viene messo
a pelare patate dal cuoco, Mancino, che porta un falchetto in spalla. Il cuoco
litiga con la moglie Giglia mentre si sentono in lontananza gli spari della
battaglia.
Quando la brigata partigiana torna dall’assalto Pin riconosce Lupo Rosso
che gli spiega di averlo abbandonato per avvertire la brigata dell’arrivo dei
camion nazisti. Pin viene accolto nel distaccamento come una specie di
mascotte, gli uomini si divertono a stuzzicarlo e Pin rivela di aver
nascosto una pistola rubata a un tedesco.
Dopo molte insistenze da parte di Pin, che vuole capire cosa succede ai
prigionieri accompagnati nel bosco, il Dritto, capo del GAP, lo manda nella
radura dove venivano uccisi e abbandonati i cadaveri dei fascisti. Quattro
cognati calabresi fanno parte del GAP. Quando uno di loro viene ucciso dai
fascisti, per vendetta i tre sopravvissuti fanno scavare una buca a due giovani
prigionieri, li ammazzano e li seppelliscono col fratello morto.
I partigiani si radunano attorno a un grande falò a cantare canzonacce e a
divertirsi alle battute di Pin; intanto il Dritto si avvicina alla moglie del
cuoco e non si accorge di mettere troppa legna al fuoco: le scintille provocano
un incendio nel casolare dove sono raccolte provviste e munizioni.
Il gruppo del Dritto trova rifugio in un fienile. Pin è orgoglioso di
ricevere dal Dritto la sua pistola da smontare e pulire. Intanto il cuoco, che
sospetta che la moglie lo tradisca con il Dritto, sfoga il suo nervosismo
litigando con i compagni su come devono essere i veri comunisti. Cugino sposta
la discussione sul suo argomento preferito:le donne, che secondo lui sono tutte
o prostitute o adultere e fa delle allusioni pesanti sul Dritto e la moglie del
cuoco, mentre arrivano i bombardieri americani.
All'accampamento arrivano due rappresentanti del comando: avvertono il
Dritto che i Tedeschi stanno preparando un rastrellamento sia perché hanno
visto l'incendio sia perché Pelle, un loro vecchio compagno maniaco delle armi,
cui Pin aveva rivelato il nascondiglio della pistola, li aveva traditi passando
dalla parte dei Fascisti.
I tedeschi si stanno avvicinando e il gruppo di partigiani si prepara alla
battaglia imbracciando le armi. Pin vorrebbe un fucile anche lui, ma viene
lasciato al campo con il Dritto e Giglia, che ne approfittano per amoreggiare. Per
levarsi il bambino di torno Dritto lo manda a seppellire il falchetto del
marito della Giglia. Pin si allontana nel bosco ma poi, spaventato dagli spari
della battaglia, si mette a correre finché si imbatte nei due che si stanno
dando da fare sotto una coperta dietro un cespuglio.
I partigiani riescono a respingere i tedeschi con poche perdite. Il
gruppo del Dritto però viene sciolto e il Dritto stesso privato del comando.
Pin incontra un vecchio amico dell' osteria che gli racconta che Pelle il
traditore è stato ucciso da un commando partigiano. Pin scappa dopo aver dato
del cornuto al marito di Giglia.
Pin scappa nel bosco e ritrova il sentiero nei nidi di ragno, ma qualcuno
ha rubato la pistola. Solo e disperato decide di tornare dalla sorella. Dalla
sorella Pin si fa dare una pistola che scopre essere quella stessa che lui ha
rubato. Dopo averla insultata come spia, torna al suo rifugio dei nidi di
ragno.
Qui incontra Cugino che si fa dare la pistola e l'indirizzo della sorella.
Pin sente degli spari e poco dopo torna Cugino che lo prende con sé.
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