Paura della vita, del
buio e della morte.
Ciao, sono Benny, un ragazzo
amante dell’avventura, ma pauroso come un coniglio. Le mie paure sono strane,
ho paura di due colori: il bianco della morte, del vuoto, dell’infinito e il
nero della notte e della paura. Però l’amore per il pericolo e per l’avventura sono più forti della
paura perché l’amore vince sempre, vince anche contro la paura.
È Halloween e sono
veramente molto entusiasta!
Sono le nove e ho
deciso di andare a esplorare un po’ questo campo accanto a casa mia: si narrano
molte leggende ambientate nella notte di Halloween proprio alla fine del campo,
ma io non ci credo affatto, o almeno credo di
non crederci. Non ho ancora avuto il tempo di verificare se sono effettivamente
vere le leggende narrate, perché non è nemmeno un anno che abito qui a Melburn
e non è ancora passato Halloween.
Sono partito ora da
casa.
Sono a metà campo e
intravvedo la sagoma piccola e sfocata di una casa: è bianca!
Non mi faccio
prendere dal panico; sono ancora molto lontano dalla casa: circa un km. Il mio
cervello comincia a ragionare; io amo la logica. Penso al bianco della casa, al
fatto che potrebbe non essere un caso che sia bianca. Bianco vuol dire
infinito, morte! Poi mi accorgo del mio stupido ragionamento e torno dal mondo
dei sogni. Tante case sono bianche e non significa niente! Stupido! Oh come mi
sbagliavo!
Sono arrivato alla
casa, sono sulla soglia della porta e senza esitare la apro…
Mi trovo nella
penombra del salotto. È enorme, ci sono molti mobili, accessori e oggetti, non
è impolverato, anzi è molto pulito.
Vado in cucina: è
illuminata dalla grossa finestra che si affaccia sul lavello, con dei piatti
bagnati all’interno. Mmm… molto strano!
Le sedie sono
disposte in modo simmetrico attorno al tavolo apparecchiato a festa, il forno è
acceso e al suo interno c’è un’anatra molto ben arrostita. Aspetta, ma qui ci
vive qualcuno, ma…non era disabitata? Strano! ”trunk, bling, splash”sento dei
rumori provenienti dal salotto, “sbang, pling, tin” ancora. Vado a vedere, ma…
non c’è nessuno! Allora salgo le scale e mi reco nelle stanze di sopra: deserte
e senza mobili.
Un’ombra… un’ombra è
passata davanti a me ed era nera.
“C’è nessuno?!” ho
urlato in preda al panico. Nessuna risposta…qualcuno mi ha dato uno spintone
sulla testa. Era un’ombra nera, come una scia gassosa. Qualcosa d’indefinibile.
Ora sento una nausea forte e mal di testa. C’è uno strano simbolo per terra, è
enorme. Prima non c’era o almeno, non l’avevo notato. Ora ricordo che è
comparso subito dopo che qualcuno mi ha spinto. È un triangolo con un cerchio
al suo interno. Lo fotografo con il cell ma non c’è campo! Strano, sempre più
strano.
Scappo da quella
casa e mi sento u n coniglio. Un quarto d’ora dopo sono a casa nel mio letto e
con il cell vado su Google e cerco informazioni su quel simbolo. Cerco su Wikipedia
e sotto la voce triangolo con all’interno un cerchio c’è scritto:
“simbolo del diavolo
e della morte. Quando ti offri al diavolo o sei posseduto da esso, devi portare
o sulla pelle o su un bracciale quel simbolo. Se invece lo vedi da qualche
parte in giro allora la tua vita è al termine”.
Oddio. Non per nulla
la casa era bianca e il simbolo era nero scritto a vernice su un pavimento
bianco superlucido. Oddio mi resta poco da vivere.
Vado in biblioteca e
faccio una ricerca sul simbolo, su spettri e persone possedute.
È come se stessi
vivendo in un libro horror, ma se le cose accadono sulla tua pelle, è molto più
spaventoso.
È ora di pranzo.
Sono taciturno e mamma si preoccupa un po’, dice che è strano il fatto che io
stia zitto a tavola. Sì, in effetti, è strano.
Sono le 14:30 e
faccio delle telefonate ai miei compagni per organizzare per stasera, mentre
passo il tempo a chattare con la mia fidanzata
Dina su Facebook per invitarla alla festa.
Chiamo anche Haunted,
anche se da tempo è cambiato.
Dice di essere stato
adottato, e anche se non ha mai visto sua madre, dice di conoscerla da secoli,
il che è impossibile. Ma cosa si è fumato??
È un ragazzo strano
ed è amante dell’horror.
Ora che ci penso un
giorno ho notato che lui ha un tatuaggio sul polso, ed è proprio quello del
triangolo con il cerchio. Oddio!! Cancello subito la foto del simbolo dal cell.
Tutti i miei amici e
amiche vengono, anche la mia fidanzata Dina, anche Haunted; andremo a fare
dolcetto o scherzetto, non vedo l’ora!
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!
Sono le 20:00 in punto e siamo tutti qui davanti a casa mia. Partiamo!!
Facciamo dolcetto o
scherzetto in tutte le case.
Una strana signora
ci dà delle mele rosse, un’altra ci dà un sorbetto al limone della Cameo. È
così bianco!!! È anche scaduto però!! Per il resto cioccolatini e caramelle.
Siamo tutti
mascherati, tutti tranne Haunted, “Haunted, Haunted, Haunteeeeeeeeeeeed” è
sparito, di lui nessuna traccia. Chiediamo informazioni, ma niente, nessuno sa
niente. Allora andiamo a cercare, a curiosare nelle case, a chiedere
informazioni a tutti, ma non troviamo nessuna traccia.
Sono le 22:45,
deduco che Haunted potesse essersi sentito escluso e che potesse essere tornato
a casa, allora andiamo a suonare a casa di Haunted, ma non risponde nessuno.
Penso di tornare con tutti i miei amici in quella casa “abbandonata” perché
poteva essere andato lì. Aspetta: Haunted in inglese vuol dire stregato!! Stregato,
stregato!! Oh mamma mia!!
Siamo di nuovo sulla
soglia della casa, quella casa bianca che nel cuore della notte è diventata
nera.
Ricordo che è stato
proprio Haunted a raccontarmi della casa, misterioso e silenzioso quasi come se
fosse un segreto: il più horror dei segreti horror.
Sono le 23:00
entriamo nella casa e la troviamo talmente luminosa che a stento non ci
accechiamo. Dopo che ci siamo abituati alla luce, cerchiamo Haunted. Nel
salotto c’è la TV accesa su Horror Channel e c’è un film molto crudo. La mia
amica Anna vomita sulla moquette rossa del salotto perché lei è molto sensibile
e odia l’horror. Si sente in imbarazzo e la capisco poverina!
C’è qualcuno sul
divano: una donna. Ha i capelli bianchi e gli occhi rossi come il sangue che
esce dalla mano che sta divorando. Rabbrividisco. Questa donna ha addosso una
coperta di ossa sanguinanti e sta tremando. Evidentemente non ci ha notato.
La donna si volta e inarca
le sopracciglia folte, ha una voce da uomo profonda e roca. Terrificante!! Ci
dice che saremo il suo prossimo pasto.
Urliamo e pregiamo
Dio che ci salvi, promettiamo di cambiare, ma niente. Allora siamo scappati,
anzi no, proviamo a scappare ma la porta è blindata. Sentiamo delle voci…
riconosciamo la voce di Haunted che dice:
“Sono la morte”e
urla.
Ci sono anche altre
voci; la voce della mia mamma, del mio papà e di mia sorella Jenny.
Urlo e impreco. Vado
in cucina e li trovo sgozzati, macchie di sangue ovunque. Piango e vomito
contemporaneamente. Intanto Haunted e sua mamma hanno preso Jimmy: il mio
migliore amico e gli hanno girato la testa di 360°, hanno preso pure Anna e l’hanno
annodata a una corda appesa al soffitto e l’hanno impiccata. Ora vedo la sua
anima, la vedo, è davanti a me come un fantasma. Devo proteggere Dina, ma me la
ritrovo davanti senza capelli e senza occhi. La mamma di Haunted sta mangiando
i suoi occhi. Bleah! Vedo le anime dei miei compagni davanti a me. Sono solo,
solo in quella casa troppo lucente. Sono morti tutti i miei cari, i miei
parenti e i miei amici.
Le pareti si stanno
crepando, le finestre si spalancano, la luce è più abbagliante. Tutte le anime
sono davanti a me, Haunted è davanti a me, la mia famiglia è davanti a me. Sto
piangendo a dirotto. Ho il fiatone.
Sento una porta
sbattere “mamma, papà” nessuna risposta. Vado nella loro camera e li chiamo ma
loro sono putrefatti, sono senza bulbi oculari e il loro letto è sporco di
sangue. Oh no!! No, no.
Vado nella camera da letto di Jenny. Lei
invece è stata sciolta nell’acido. L’ho capito perché erano rimasti i capelli e
il suo corpo in putrefazione all’interno di un recipiente. Povera Jenny!!
Sento una porta
sbattere: “Chi è?” Nessuna risposta.
Scendo e trovo il
fantasma di Haunted e quello della donna del sogno. Ho dedotto che la donna del
sogno è la mamma naturale di Haunted, che diceva di conoscere da tempo senza
averla mai vista.
Socchiudo gli occhi
e vedo tutto bianco, un bianco che mi fa molta paura e impressione. “È la fine”
penso. Azzurrina prende un’ascia sanguinante, ma prima mi strappa un occhio
dalla cavità oculare e se lo mangia. Sento un male indefinibile, prende l’ascia
e “zan” con un colpo mi taglia la mano, poi mi taglia il collo. Aaaaaaarh. Sto
morendo.
La mia luce
bianca si è spenta lasciando spazio alla notte più nera e tenebrosa che ci sia
mai stata.
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