Riappacificazione!
Alfred condannato all’ergastolo sperava in una riappacificazione con Tony anche se aveva ancora un po’ di rabbia dentro.
La cella in cui era rinchiuso era piccola, vuota, senza un compagno con cui parlare, con una sola piccola radio da ascoltare.
La noia aleggiava nelle giornate di Alfred, totalmente depresso, conoscendo il suo destino là dentro.
In una calda serata, quando il poliziotto venne a portargli da mangiare, gli consegnò una lettera.
Incuriosito Alfred la aprì con violenza e iniziò a leggere …
LA, 4/11/2011
Caro papà,
eccomi qui a scriverti, lo ammetto, mi manchi.
So che in questo momento mi odi, so bene che forse non arriverai alla fine della lettera, perché prima della decima riga le mie parole non varranno più nulla.
Sto sprecando il mio tempo, lo so, forse appena avrai riconosciuto il tuo cognome sulla busta, l’avrai lanciata tra le sbarre della finestra, senza pensare perché avrei dovuto avere un motivo valido per scriverti.
In effetti, non ne ho uno.
E’ stata la mamma a convincermi, già, proprio lei.
La persona che ha fatto cominciare tutto.
La persona grazie alla quale siamo qua.
Io, per la verità, ho un altro motivo.
Non so cosa mi ha spinto a entrare in quella banda, il fatto di essere qualcuno forse.
Il fatto di essere temuto, cercato, il movimento, l’azione, la paura di essere catturato.
Detto tra di noi, se io non fossi entrato nella banda, il tuo piano avrebbe funzionato.
Non riesco a capire di chi può essere la colpa.
Comunque, mi dispiace, se mi odiassi, non ti biasimerei.
Ti voglio bene.
Tony
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