In un tempo lontano, la luce
regnava sovrana sulla città di Serpente Ricurvo. Gli gnometti passeggiavano,
gli unicorni saltavano e gli hobbit si facevano la pedicure; insomma tutti
erano felici e contenti. Ma ora nell’oscuro labirinto sotto la città albergano
forze del male.
Una bella giornata era alle
porte della città di Serpente Ricurvo, il sole si alzò e la giornata di tutti
iniziò. I piccoli gnometti facevano avanti e indietro dalle piccole e graziose
casette fino al pozzo, per prendere l'acqua. L'acqua che prendevano doveva fare
un lungo viaggio di dodici frazioni. In ogni frazione ci abitava un gruppo
diverso di creature fantastiche. Nella dodicesima, però, ci abitavano creature
malvagie, che erano state respinte dalle altre frazioni perché erano troppo
cattivi.
AAAAAAAAHHHHHH!!!!!!!!!!
Si sentì uno strillo dal più
piccolo dei piccoli piccoli nani. Si sentì in tutte le frazioni e nelle città
vicine. Subito gli abitanti presero un mezzo di trasporto (draghi, api giganti
o la bicicletta) e andarono a vedere cosa succedeva lì.
Arrivarono tutti e videro il
sorriso che poteva fare un gigante sul più piccolo essere della Terra. Il troll
Bilbo era chiamato Balbettio. Guardò sulla bacheca della frazione e iniziò a
leggere un grande foglio con scritto sopra: "Attenzione Attenzione! Sabato
sera arriverà la regina per festeggiare i suoi 24 anni." Tutti quanti ci
capirono ben poco. E si trovarono pieni di sputacchi per di più. Dopo aver
letto due o tre volte il foglio capirono.
La regina veniva a far visita
alla città per il suo 24° compleanno. Si accorse Pirimpimpimpidù (lo gnomino
piccino) che la festa era la sera stessa … AAAA!!! E piantò un altro strillo.
La piazza nell’arco di tre
secondi si svuoto. Erano tutti a casa a farsi belli. I vampiri si lucidavano i
canini, gli gnomi si mettevano i cappellini blu, i migliori che avevano. E gli
zombie…. Beh loro non riuscivano a essere belli neanche se volevano. Le porte
del grande castello del paese si aprirono. Erano
invitati tutti a parte quelli della 12° frazione. La regina era bellissima,
scese dalla carrozza e...
AAAA!!! Tutti guardarono con
sguardo accigliato e arrabbiato Pirimpimpimpidù, che fece segno di guardargli i
piedi. Tutti abbassarono lo sguardo e videro una mano stretta sulla caviglia
del nano.
La mano che lo teneva stretto
veniva dal terreno. Pirimpimpimpidù per la paura se la fece addosso. La mano
quando la sentì mollò subito la presa. Pirimpimpimpidù fece un grande respiro
e….. svenne.
Subito dopo tutti si
ritrovarono una mano che gli teneva la caviglia e un attimo dopo si ritrovarono
giù nei vecchi canali della città. Li fecero camminare fino a una grande
fognatura e li fecero mettere in fila incatenati. Dei troll si incamminarono
verso di loro, si misero in fila e poi fecero due schiere parallele. Un
grandissimo e bruttissimo gigante passò in mezzo alle due schiere parallele e
si spostò. Dietro di lui c’era un nano piccolo piccolo.
Pirinpinpindù era svenuto già
da un po’. Il nano iniziò a parlare, aveva un vocione forte e duro: <<Ora
avrò la mia vendetta, muahahahahahah!!!>>. Tutti si misero a ridere. Lui prese il suo scettro e iniziò a
punzecchiarli. Quando arrivò a Pirimpimpimpidù disse: <<Ho
fratellino>>. Tutti si girarono verso di loro guardandoli strano. Pirimpimpimpidù
riperse per un secondo conoscenza, ma quando vide il fratello svenne
ripetutamente. Lui passeggiando avanti e indietro pensava come ucciderli.
Pirimpimpimpidù si svegliò di
colpo, come un fulmine, si tolse le catene, e andò vicino a suo fratello. Lo
guardò negli occhi con uno sguardo di sfida. Si mise con le mani in alto. Batté
2 volte le mani e… iniziò a ballare. La musica cambiava e lui ballava hip hop,
latino americano e molti altri tipi di danza. Poi Zibidozibidobù (fratello
cattivo) si mise a ballare. I due facevano una vera e propria battaglia di
danza. Pirimpimpimpidù tirò un calcio destro, un pugno sinistro e lo stese. Poi
lo prese e come se niente fosse lo buttò nel grande tubo dello scarico; fece un
sospiro e dopo disse con voce stridula di tornare alla festa.
Erano rimasti tutti a bocca
aperta, uscirono, si diressero verso al castello e videro la regina stesa a
terra morta.
Pensarono alle fiabe, e che
magari se le davano un bacio si risvegliava. Pirimpimpimpidù corse incontro
alla regina e la baciò appassionatamente. Lei si svegliò e gli altri rimasero
di nuovo a bocca spalancata. Poi la regina e Pirimpimpimpidù fecero un ballo
romantico. Tutti quanti stavano morendo dal ridere. Per la differenza
d’altezza.
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