domenica 1 giugno 2014

Racconto fantasy di Sara Maselli vincitrice del Concorso letterario 2014 della Scuola media di Pieve di Scalenghe


In un tempo lontano, la luce regnava sovrana sulla città di Serpente Ricurvo. Gli gnometti passeggiavano, gli unicorni saltavano e gli hobbit si facevano la pedicure; insomma tutti erano felici e contenti. Ma ora nell’oscuro labirinto sotto la città albergano forze del male.

 

Una bella giornata era alle porte della città di Serpente Ricurvo, il sole si alzò e la giornata di tutti iniziò. I piccoli gnometti facevano avanti e indietro dalle piccole e graziose casette fino al pozzo, per prendere l'acqua. L'acqua che prendevano doveva fare un lungo viaggio di dodici frazioni. In ogni frazione ci abitava un gruppo diverso di creature fantastiche. Nella dodicesima, però, ci abitavano creature malvagie, che erano state respinte dalle altre frazioni perché erano troppo cattivi.


AAAAAAAAHHHHHH!!!!!!!!!!

Si sentì uno strillo dal più piccolo dei piccoli piccoli nani. Si sentì in tutte le frazioni e nelle città vicine. Subito gli abitanti presero un mezzo di trasporto (draghi, api giganti o la bicicletta) e andarono a vedere cosa succedeva lì.

Arrivarono tutti e videro il sorriso che poteva fare un gigante sul più piccolo essere della Terra. Il troll Bilbo era chiamato Balbettio. Guardò sulla bacheca della frazione e iniziò a leggere un grande foglio con scritto sopra: "Attenzione Attenzione! Sabato sera arriverà la regina per festeggiare i suoi 24 anni." Tutti quanti ci capirono ben poco. E si trovarono pieni di sputacchi per di più. Dopo aver letto due o tre volte il foglio capirono.


La regina veniva a far visita alla città per il suo 24° compleanno. Si accorse Pirimpimpimpidù (lo gnomino piccino) che la festa era la sera stessa … AAAA!!! E piantò un altro strillo.

La piazza nell’arco di tre secondi si svuoto. Erano tutti a casa a farsi belli. I vampiri si lucidavano i canini, gli gnomi si mettevano i cappellini blu, i migliori che avevano. E gli zombie…. Beh loro non riuscivano a essere belli neanche se volevano. Le porte del grande castello del paese si aprirono. Erano invitati tutti a parte quelli della 12° frazione. La regina era bellissima, scese dalla carrozza e...

AAAA!!! Tutti guardarono con sguardo accigliato e arrabbiato Pirimpimpimpidù, che fece segno di guardargli i piedi. Tutti abbassarono lo sguardo e videro una mano stretta sulla caviglia del nano.

La mano che lo teneva stretto veniva dal terreno. Pirimpimpimpidù per la paura se la fece addosso. La mano quando la sentì mollò subito la presa. Pirimpimpimpidù fece un grande respiro e….. svenne.

Subito dopo tutti si ritrovarono una mano che gli teneva la caviglia e un attimo dopo si ritrovarono giù nei vecchi canali della città. Li fecero camminare fino a una grande fognatura e li fecero mettere in fila incatenati. Dei troll si incamminarono verso di loro, si misero in fila e poi fecero due schiere parallele. Un grandissimo e bruttissimo gigante passò in mezzo alle due schiere parallele e si spostò. Dietro di lui c’era un nano piccolo piccolo.

Pirinpinpindù era svenuto già da un po’. Il nano iniziò a parlare, aveva un vocione forte e duro: <<Ora avrò la mia vendetta, muahahahahahah!!!>>. Tutti si misero a ridere. Lui prese il suo scettro e iniziò a punzecchiarli. Quando arrivò a Pirimpimpimpidù disse: <<Ho fratellino>>. Tutti si girarono verso di loro guardandoli strano. Pirimpimpimpidù riperse per un secondo conoscenza, ma quando vide il fratello svenne ripetutamente. Lui passeggiando avanti e indietro pensava come ucciderli.

Pirimpimpimpidù si svegliò di colpo, come un fulmine, si tolse le catene, e andò vicino a suo fratello. Lo guardò negli occhi con uno sguardo di sfida. Si mise con le mani in alto. Batté 2 volte le mani e… iniziò a ballare. La musica cambiava e lui ballava hip hop, latino americano e molti altri tipi di danza. Poi Zibidozibidobù (fratello cattivo) si mise a ballare. I due facevano una vera e propria battaglia di danza. Pirimpimpimpidù tirò un calcio destro, un pugno sinistro e lo stese. Poi lo prese e come se niente fosse lo buttò nel grande tubo dello scarico; fece un sospiro e dopo disse con voce stridula di tornare alla festa.

Erano rimasti tutti a bocca aperta, uscirono, si diressero verso al castello e videro la regina stesa a terra morta.

Pensarono alle fiabe, e che magari se le davano un bacio si risvegliava. Pirimpimpimpidù corse incontro alla regina e la baciò appassionatamente. Lei si svegliò e gli altri rimasero di nuovo a bocca spalancata. Poi la regina e Pirimpimpimpidù fecero un ballo romantico. Tutti quanti stavano morendo dal ridere. Per la differenza d’altezza.

 

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