C’era una volta un mago che da piccolo tutti prendevano in giro, ma da grande per vendicarsi creò una pozione nel suo laboratorio e così venne al mondo la pozione zombi: chi la beve diventa 20 volte più forte e gli animali diventano enormi e trasmettono la malattia. Così l’umanità entrò nella oscurità eterna.
Javed, il padre di un ragazzo straordinario, decise di fermare l’epidemia distruggendo tutto l’esercito degli zombi. Arrivato al laboratorio trovò il mago e cercò di sorprenderlo ma il mago si parò con lo scettro. Allora lo scettro si ruppe e divise il mondo in due: l’esercito degli zombi e gli umani.
Javed intrappolato nell’altra metà rimase sorpreso e allora gli zombie lo presero e lo catturarono e lo chiusero in cella.
In un piccolo paese molto festaiolo ci abitava il figlio di Javed e sua madre e i nonni, ma un giorno Javed non ritornò. Allora alcuni spioni sparsero la voce che Javed era stato ucciso dagli zombi, allora Jacob il figlio di Javed iniziò a cercare indizi di suo padre, ma tutti portavano nel castello maledetto. Allora si riunì con i suoi amici di notte a formare una squadra di esplorazione e fu deciso che i sei amici di Jacob andassero con lui nel castello maledetto, ma per andare bisognava attraversare 6 zone pericolose abitate da mostri enormi: allora andarono in cammino verso nuove avventure.
Nei giorni in cui si misero in cammino la città natale di Jacob fu rasa al suolo. Jacob non ne sapeva niente e poi si persero in un bosco nero abitato da ragni velenosi e serpenti: era uguale ad una palude. Si rimisero in cammino e poi sentirono dei lamenti: erano alcuni zombi che facevano bere la pozione ai ragni, poi i ragni diventarono enormi e li cavalcarono ed andarono via.
Poi avevano fame, andarono a cercare del cibo e si divisero in 3 gruppi. Due ragazze gemelle trovarono una mela. Appena presa, uscì un ragno più grande degli altri: era di 6 o 8 metri. Allora furono catturate e messe in una ragnatela. Anche gli altri furono catturati meno Jacob che allora andò a cercarli e li trovò svenuti in una ragnatela enorme: andò a liberarli ma non riuscì e poi cadde per terra un po’ di bava. Allora vide che su c’era il ragno enorme che lo fissava in modo strano, poi scese da sopra e Jacob lo infilzò ma non succedeva nulla, allora cercò di tagliare le ragnatele e riuscì ad intrappolare il ragno e lo uccise.
Jacob si imbatté in un vecchio cieco che gli disse: “Se mi aiuti a posare la legna ti darò una ricompensa.” Allora lo aiutò a posare la legna in casa e finito il lavoro il vecchio gli diede una cosa invisibile. Jacob pensò che lo stava prendendo in giro e andò via. Davanti c’era un lago, il sole batteva sul lago che era dorato. Loro erano tutti fradici di melma schifosa allora fecero un bagno, Jacob lavò lo strumento strano e diventò d’oro: era una spada. Il lago era veramente d’oro, non era il sole che batteva sul lago, allora la posò per terra e si tuffò nell’ acqua, poi un animale prese la spada e scappò. Dopo averlo inseguito ritornarono dal vecchio cieco, solo che non era più cieco. Gli chiesero se era passato un animale e il vecchio tirò fuori l’animale; allora lo ringraziarono. Il vecchio disse: “Se volete dormire da me …” Gli altri accettarono subito ma Jacob aveva una sensazione strana, allora si allontanò di un passo e puntò la spada al vecchio, il vecchio sparì e loro si ritrovarono in un posto buio. Accesero la torcia e c’era un ammasso di scheletri. Si avvicinarono e gli scheletri si muovevano. Aspettarono un istante ed uscì un barboncino dalle ossa con un osso in bocca, allora andarono avanti e sentirono tanto calore. Roby, l’amico migliore di Jacob, sentì qualcosa, si girò e fu infilzato da un fulmine nero. Roby morì. Uscì un vecchio, Jacob puntò l’arma sul vecchio e la spada si trasformò in scettro. Il vecchio bisbigliò: “Quel maledetto mago vi ha dato quest’arma!” Il vecchio appena colpito da una luce morì.
Andarono avanti, c’erano delle persone che curavano Roby. Tutti speravano che Roby ce la facesse, solo che morì. Uscì il vecchio cieco e rianimò Roby con un incantesimo di cura. Tutti erano felici ma uscirono due serpenti grossi che li teletrasportarono in un bosco bianco, pieno di luce. Lì c’era il mago cieco con aria felice che disse che il padre di Jacob era vivo in prigione.
Allora si avviarono verso il paese del fuoco dove abitano uomini con il dorso di tartaruga. Arrivarono nel paese ma lo trovarono tutto ghiacciato e le persone erano tutte vestiti di abiti caldi.
Il paese era diviso in due parti dove c’erano il ghiaccio e il fuoco: erano finiti nel paese freddo ed erano tutti tristi, allora andarono dal re che però era morto e governava un mostro chiamato il brucia ghiaccio. Allora andarono dall’altra parte dove c’era il re del fuoco: ci trovarono il brucia ghiaccio rosso che sputava fuoco e l’altro che sputava ghiaccio. Andarono per combattere i due, solo che i due si fusero: adesso sono il vero brucia ghiaccio che sputa ghiaccio e fuoco. Prima congelò gli amici di Jacob e gli bruciò le mani, allora Jacob lo colpì con un pezzo di legno e quando diventò di ghiaccio provò a colpirlo con il fuoco e si sciolse tutto; allora divento di fuoco e Jacob gli buttò sopra l’acqua e così morì e tutti erano felici. Gli uomini del paese si liberarono dalla schiavitù e misero sul trono un bravo governatore.
Andarono via e incontrarono dei soldati zombi che volevano portare via una persona; cercarono di salvarla solo che si imbatterono in un mostro enorme: era un pirata, allora lo sfidarono. Il suo punto debole era la gamba: pensavano che era forte ma faceva schifo, appena lo toccarono si faceva male.
Andarono infine nel 6° posto, dove c’era il padre di Jacob. Il vecchio cieco gli comparve davanti e li trasportò nel castello del mago cattivo: entrarono dentro e c’era un mostro morto e il padre che combatteva e che si era liberato. Il mago non si accorse di Jacob che lo infilzò, il mago sorpreso si sacrificò con il padre di Jacob. Jacob pianse e ritornò nel paese che era stato raso al suolo; incavolato creò una pozione che salvasse tutti. Fece bere l’antidoto a tutti gli zombie che diventarono normali e tutti vissero felici e contenti.
Omar Belgharrabia
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