Era un pomeriggio tanto noioso, così decisi di chiamare alcuni miei amici per giocare insieme. Il sole era alto nel cielo ed era una perfetta giornata per stare all’aria aperta a giocare. Dopo un’ora, arrivarono i miei amici e cominciammo a decidere il gioco, dopo di che iniziammo a giocare a nascondino. Un mio amico si mise a contare e io e gli altri correvamo per nasconderci. Io corsi in casa, mi nascosi in dispensa e aspettai il “via” di quello che “prendeva”.
Mentre aspettavo notai, vicino allo scaffale delle provviste, una strana apertura che non avevo mai visto prima. Intanto il mio amico aveva dato il “via”, ma io non sentii perché ero troppo immersa nei miei pensieri cercando di capire di cosa si trattasse. Mi avvicinavo piano piano, quando inciampai e venni catapultata in un mondo magico.
Quando riaprii gli occhi mi ritrovai in un padiglione tutto azzurro con addobbi e decorazioni floreali. Tutt’intorno c’era una distesa di nuvole bianche, candide e soffici. Pensai che stessi dormendo e così cercai di darmi pizzicotti per svegliarmi, ma fu tutto inutile, così mi rassegnai e decisi di curiosare un po’ qui e là. Il padiglione era immenso e c’erano uccellini e cinciarelle che giravano attorno al padiglione e intorno a me.
All’improvviso mi portarono una coroncina di fiori che mi appoggiarono sulla testa e mi portarono in una stanza dove c’era un saggio che mi spiegò che questo mondo era magico, pieno di sorprese e di misteri. Ad un certo punto mi diede un medaglione a forma di cuore e dentro c’era il cristallo del cuore. Il vecchio saggio mi disse che portava fortuna e che dovevo sempre portarlo stretto a me. Il ciondolo era d’oro con decorazioni rosse e il disegno di un cuore con al centro una corona. Dentro aveva il cristallo del cuore, un cristallo rosso rubino a forma di cuore che, se lo toccavi, si illumina e mandava una melodia.
Lo toccai e all’improvviso vidi arrivare tutti gli uccellini. Il vecchio saggio mi spiegò che era una specie di richiamo per gli uccellini e che quando lo sentono capiscono che hai bisogno di loro e volano più veloci che mai da te. Mi spiegò molte altre cose, che però io non capii e andai nel padiglione. All’improvviso gli uccellini si misero davanti a me e aprirono un nuovo passaggio. Così pensai che dovevo andare via; invece, dovevo andare da un ragazzo che mi doveva donare qualcosa. Questo mi venne sussurrato dal vecchio saggio che era dietro di me e mi spinse facendomi andare nell’altro mondo.
Entrata, vidi un cartello con su una scritta strana che diceva:<Sì, non è un sogno siete entrati nell’ufficio del signor “Tramotino”>. Rimasi impalata per un po’, poi continuai e arrivai davanti alla scrivania del signore. Sopra alla scrivania c’era una targhetta con scritto sopra “Tramotino” . Mi avvicinai un po’, poi mi sedetti alla scrivania e lui cominciò a parlare e a spiegarmi cosa mi voleva dare. Dopo di che mi diede una catenella d’oro dove attaccare il ciondolo che il vecchio saggio mi aveva dato in precedenza. Io gli chiesi perché dovevo tenere il medaglione con il ciondolo. Lui disse che dovevo andare dal saggio che poi mi avrebbe mandato da un altro signore che poi mi avrebbe spiegato perché dovevo tenerlo io. Così lo salutai e tornai nel padiglione.
Il vecchio saggio mi accompagnò nell’altra stanza e mi spiegò dove dovevo andare perché non c’era tanto tempo per spiegare. Così finito di raccontare mi buttò attraverso l’apertura e mi ritrovai su un prato dove c’era una tenda con una scritta: <Qui abita il signor Julien>. Entrai e mi sedetti al tavolo, lui si tolse il turbante e mi sommerse di domande. Finito quel lungo e noioso questionario, mi disse che ero la persona che stava aspettando da tempo. Mi raccontò che dovevo tornare nel mio mondo perché così il male non poteva rubare il “cristallo del cuore” e dominare il mondo. Così finita la lunga chiacchierata mi riportò nel padiglione e scomparve. Il vecchio saggio mi diede una boccetta con dell’acqua che poteva curare tutte le malattie e poi mi raccomandò di ricordare quello che mi avevano detto e di fare attenzione agli attacchi del male. Così chiamai gli uccellini che mi aprirono l’apertura per tornare a casa e così mi catapultai nella dispensa.
Quando riaprii gli occhi mi ritrovai nella dispensa e pensai che era stato solo un bellissimo sogno, ma in realtà, mi ritrovai il medaglione con il ciondolo appeso al collo. Nel frattempo l’apertura si richiuse. Pensai di chiamare gli uccellini: aprii il ciondolo, toccai il cristallo rosso rubino a forma di cuore ed emise una melodia che richiamò gli uccellini che stavano fuori. Entrarono e i miei amici li seguirono e mi trovarono. Stavo per andare a contare, quando mia mamma ci chiamò per fare merenda e fui salvata dalla conta. Mentre facevamo merenda mi sommersero di domande su quello strano ciondolo e io risposi che l’avevo trovato in dispensa, ma non gli rivelai il vero segreto e la storia che avevo vissuto in quel mondo magico e così tutti rimasero all’oscuro di tutto.
Giulia Cavrenghi
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