mercoledì 1 gennaio 2014

La casa posseduta



Una casa, abbandonata da anni, fu comprata da un signore, che dopo mesi che ci abitava, diventò pazzo, perché era posseduto da uno spettro.
Marco, un ragazzo magro e molto alto, con dei capelli biondi e gli occhi verdi, abitava in una casa piccola non più lontana di un isolato dalla casa in cui l’uomo era morto.
Marco quando sentì dire che in quella casa era stata posseduta una persona, al sol pensarci gli venivano i brividi, ma quando suo papà gli disse che ogni persona che aveva abitato in quella casa era morta, si sentì ancora più male.
Allora per togliersi l’idea dalla testa andò da Luigi, un bambino con i capelli castani, gli occhi blu, che al contrario di Marco era robusto e basso.
Anche se erano molto diversi, erano migliori amici, per questo a Luigi la casa abbandonata lo incuriosiva; allora chiese a Marco se poteva andare con lui a vederla, e lui, per non farsi passare per un pauroso, accettò.
Luigi, al contrario di Marco, sapeva solo che quella casa era abbandonata, ma non che ogni persona che ci aveva abitato era morta e che un signore era stato posseduto da uno spettro.
Così, dicendo ai genitori che andavano al parco giochi, entrarono nella casa. 



All’inizio videro tutto rovinato, come mobili rotti, bicchieri a terra in mille pezzi, il segno più evidente erano le pareti piene di sangue.
Quest’ ultimo dettaglio incuteva molta paura in entrambi, ma quando videro una stanza piena di scheletri (che probabilmente erano le persone che avevano abitato in quella casa, o anche che, come loro, erano andati a visitarla per curiosità) scapparono dalla casa promettendo che non ci avrebbero mai più messo piede.
Allora andarono su internet e videro che la maggior parte delle persone erano morte, non perché avevano abitato in quella casa, ma perché cercavano di trovare un tesoro, che per arrivarci bisognava affrontare una serie di trappole, insieme agli spettri delle persone che erano morte.
C’era anche scritto che secondo la leggenda il tesoro era stato seppellito da dei pirati che nascosero la mappa sotto le pareti di sangue, che diceva dove e quali erano le trappole; dietro la mappa c’era anche scritto come si superavano.
Erano così incuriositi dal tesoro che non pensavano più alla stanza con i teschi, così, una volta rientrati nella casa, cominciarono a cercare la mappa.
Cercarono in tutte le stanze, finché non rimase solo la stanza dei teschi, allora,con timore, entrarono.


La trovarono dopo circa dieci minuti, Marco la prese ma vide che era coperta dal sangue e illeggibile, e mentre cercava di leggerla Luigi lo avvertì che l’entrata si stava chiudendo, e nello stesso tempo sentirono la voce di un fantasma che diceva: < Se non supererete le trappole rimarrete rinchiusi qui dentro per l’eternità>.
Mentre Luigi cercava l’entrata Marco la trovò sulla mappa, perché in un pezzettino senza sangue c’era l’entrata alle trappole.
Appena entrarono videro tantissimi scheletri a terra, però più avanti camminavano meno scheletri vedevano, c’era qualcosa di strano, ma dopo un po’ capirono il perché. Erano intimoriti da quello che succedeva, Marco voleva uscire ma non voleva lasciare Luigi rinchiuso in quello che sembrava per lui quasi un incubo; mentre pensava a cosa potesse succedere si sentì come perso dalle sue forze e dal suo coraggio, si voltò e vide Luigi urlare.
Dietro di loro c’era l’ uomo posseduto di cui tutti parlavano, loro scapparono e arrivarono davanti alle trappole.
Il pavimento era fatto di mattonelle, e ogni volta che si pestava una mattonella che azionava la trappola, dovevano superarla.
La prima trappola la azionò Marco: la prova consisteva nell’evitare delle palle con delle punte che rotolavano per tutta la stanza; Marco si aggrappò ad una sporgenza, mentre Luigi si rifugiò in un cunicolo.
Marco e Luigi erano molto impauriti perché se la prima trappola era così difficile le altre lo erano ancora di più, cercarono di correre per azionarne il meno possibile.
Dopo aver corso per 5 minuti senza interruzioni, Luigi azionò la seconda: dovevano evitare delle lame che erano attaccate al muro e oscillavano da destra a sinistra; erano molto veloci e, pur essendo più veloce di Luigi, Marco venne sfiorato dalla lama e tagliato, mentre Luigi non si fece nulla.
La terza consisteva nello schivare delle strisce di fiamme che se erano basse, dovevano saltare, e se erano alte, dovevano passarci sotto.
Nella quarta trappola se pestavano una mattonella scendeva una lastra di cemento che se non la schivavano subito venivano schiacciati.
Nella quinta bisognava scappare perché le mura si chiudevano e c’erano delle raffiche di vento, ma non era così facile, perché più si correva, più il vento aumentava.
Incontrarono di nuovo l’ uomo posseduto che li voleva uccidere, e l’ultima trappola la azionò lui, suicidandosi perché il soffitto crollò, mentre Luigi e Marco si salvarono per un pelo. 



Dovevano solo risolvere un ultimo rompicapo molto difficile, ma per fortuna anche questo c’era ancora scritto sulla mappa.
Felici aprirono la cassa del tesoro e videro che c’erano tantissime monete d’oro, e una volta presolo si azionò l’ultima trappola dove dovevano evitare una grande palla che urtò la parete rendendola meno spessa, così ne approfittarono per aprire un’uscita. Quando tornarono a casa dissero ai genitori che avevano trovato un tesoro, e questi increduli gli chiesero se lo potevano vedere. Quando i genitori videro le monete scoppiarono a ridere perché erano monete di rame laminate in oro, facendogli fare una grande figuraccia.

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