domenica 9 novembre 2014

Celeste (racconto di Noemi Gioannini)


Gioannini Noemi

 
Celeste

 
Celeste è una bambina di sei anni che adora stare con la madre Giulia. Giulia le insegnò molte cose quando era più piccola: ad esempio le insegnò a colorare, perché a Giulia quando era piccola piacevano un sacco i colori.

A mano a mano che Celeste iniziava a capire meglio i colori e a distinguerli, le piacevano sempre di più, finché un giorno dopo aver finito di colorare un disegno, dentro di sé, si sentiva una libertà inspiegabile, ma piacevole.

Un giorno, di mattina presto, Celeste esce sul balcone di casa sua e capisce che aveva appena smesso di piovere, ma quando alza gli occhi al cielo vede un arcobaleno pieno di colori, stette lì a fissarlo per almeno quindici minuti.

Questo bellissimo arcobaleno le fece tornare in mente dei bellissimi ricordi,di quando era insieme al padre ormai morto, in un incidente.

Da quel giorno quello era il suo posto segreto sotto un albero, in un grandissimo prato fiorito, in cui c’era l’arcobaleno.

Il suo sogno era che quell’ arcobaleno tornasse, infatti andava tutti i giorni in quel prato per stare da sola in pace e tranquillità.

Passato un mesetto Celeste inizia a perdere le speranze e pensa di non riuscire più a vederlo.

Fatta sera Celeste andò a casa distrutta, non fece neanche cena e andò subito a dormire e pregò di far tornare l’arcobaleno.

I giorni seguenti non si fece vivo, ma dopo una settimana arrivò e Celeste era veramente felicissima, anche perché guardare l’arcobaleno le faceva ricordare suo padre.

Da quel giorno Celeste rappresentò gli arcobaleni, come un insegnamento colorato della vita.

 

 

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