Ciao
a tutti sono Elisa, ho 14 anni e frequento la 3° media. Vivo a Los Angeles, ma
sono Italiana, con i miei genitori e i miei 3 fratelli: Luca (11 anni),
Alessandro (17 anni) e Viola (15 anni). Parlo 4 lingue: italiano, inglese
(americano), spagnolo e tedesco. Sono alta 1,60 m , sono magra, ho i
capelli biondi, e gli occhi azzurri.
Come
ogni mattina la mia sveglia suona alle 7 in punto. Mi alzo, faccio colazione e trovo
mia sorella davanti a me arrabbiata:<<Cosa hai fatto al mio profumo
Elisa? Era nuovo e ora è già finito… come è possibile, cosa hai
fattooo?>> <<Io assolutamente niente, è stato Luca, ha preso il profumo
e ho visto che ieri se l’è portato a scuola! Io non centro nulla!>>
<<Ah, okay, grazie; buona scuola.>> e se ne andò via dalla cucina
come se niente fosse accaduto. Finito colazione vado sopra a prepararmi lo
zaino, guardo l’ora e, come sempre, sono in ritardo per prendere il bus. Corro
veloce a lavarmi la faccia, mi vesto e di corsa vado alla fermata; per fortuna
sono arrivata in orario. Aspetto circa 5 minuti e finalmente vedo davanti a me
quell’orribile bus rosso che ti acceca gli occhi e che dentro sembra un
porcile. Salgo e come sempre a tenermi il posto c’è la mia migliore amica
Debby. Mi siedo vicino a lei e davanti a me vedo Ryan, il ragazzo più bello
della scuola; tutte le mie amiche gli vanno dietro, compresa io. L’unica è
Debby; lei ha già un ragazzo John: capelli neri, occhi verde smeraldo, naso a
patata, un po’ cicciotto, ma alto, e molto gentile. Assomiglia molto a Debby:
capelli castani, occhi verdi, statura media ed è magra.
Finalmente
sono arrivata a scuola, scendo dal bus e mi dirigo verso la mia classe, la 3°C , la più casinista di tutta
la scuola. Prendo posto vicino al mio migliore amico Marco, anche lui italiano,
ed iniziano le lezioni. La prima professoressa ad entrare è quella di italiano.
“Oggi è proprio vestita bene!” osservo; è sempre stata la mia preferita. Inizia
la lezione:<<Miei cari ragazzi oggi faremo un piccolo gioco. Ognuno si
deve procurare un foglietto, e anche alla svelta, dove ci dovrà scrivere il
proprio sogno. P.S questo bigliettino dovrà essere anonimo.>> Detto
questo io ed i miei compagni iniziamo a scrivere il nostro sogno più grande.
Okay ora vi dirò quel è il mio sogno più grande: riuscire a baciare Ryan. Lo so
che vi può sembrare un sogno stupido, idiota, senza senso, ma per me vale
molto!! Ma dico l’avete visto? I suoi bellissimi occhi azzurri, la sua
muscolatura, le sue labbra così carnose, i denti così splendenti, i suoi
capelli rossi che ti ricordano il tramonto e la sua gentilezza assoluta! Non
potrei desiderare di meglio!
Comunque
torniamo a noi. Finito di scrivere il sogno la professoressa passò per
ritirarci il biglietto e finalmente suona la fine della prima ora. Le prossime
ora avrò: latino, matematica, spagnolo e ginnastica. Finito ginnastica prendo
di nuovo il bus e me ne torno a casa, sfaticata come sempre. Appena entro sento
Alessandro gridarmi:<<Elisa, vieni subito qua! Aiutami a lavare il
pavimento, non posso fare sempre tutto io eh! Mamma è al lavoro, papà sta
dormendo, Luca è a scuola e Viola è in cucina che si mette lo smalto! Aiutami,
muoviti!>> io incavolata nera, perché avevo già lavato ieri rispondo:
<<Allora io ho già lavato ieri! Perché non lo fa Viola? È sempre la
solita, la sfaticata della famiglia, non ha mai voglia di fare niente! Io ho di
meglio da fare che pulire al posto di quella scema di Viola
quindi…ciao.>> E me ne vado di fretta in camera mia. Apro il diario e per
fortuna anche oggi nessun compito allora chiamo Debby: <<Ciao Debby
ascolta andiamo a farci un giro? Ti va?>> <<Ciao Ely scusa ma
adesso non posso proprio perché…perché…ecco ho di meglio da fare scusa>>
<<Ma io domani ho allenamento!>> <<Ciao, scusa.>> Mi saluta
e mi attacca in faccia! Anche oggi niente gelato…vorrei andarci da sola, ma mi
annoierei quindi, come faccio di solito alla sera mi affaccio alla finestra per
sognare un po’. Chiudo gli occhi e rimango ferma per circa 10 minuti, poi
quando li apro… cosa vedo? La mia migliore amica che passeggia con Ryan mano
nella mano! Mi sta per venire un attacco di panico. Mi metto le scarpe e scendo
in giardino andandole incontro e quando ce l’ho faccia a faccia:<<Ma cosa
fai? Corteggi Ryan? E John scusa? Vorrei delle spiegazioni…grazie!>> Lei,
con il suo solito tono da perfettina mi risponde:<<Ascolta. 1 non sono
tua sorella quindi non ti devo dare nessuna spiegazione! 2 ho mollato John
perché mi stava troppo appiccicato e mi sono messa con Ryan perché gli piaccio
e a me piace lui, problemi? Ciao>>, mi risponde lei bruscamente, poi si
gira e se ne va con Ryan. Io torno in casa, non saluto neanche Luca che era
appena tornato da scuola, e vado in camera a piangere e prendere a pugni il mio
cuscino preferito; sto davvero male non posso credere quello che mia ha fatto Debby,
era sempre stata fedele con me, ma probabilmente ho scelto la persona
sbagliata.
Dopo
20 minuti sento bussare: <<Posso?>> chiede una voce femminile, una
voce che purtroppo riconoscerei anche ad un chilometro di distanza è Viola che
come sempre verrà a chiedermi lo smalto rosa, perché lei l’avrà rovesciato sul
pavimento e, come sempre, poi dovrò inventarmi io una scusa per spiegare a mia
madre ciò che è successo;<<Va bene entra, sono buona oggi>>.
<<Grazie. Ho visto che sei arrivata a casa felice, poi sei uscita e ti ho
visto parlare con Debby ed un altro ragazzo di cui non so il nome, e poi sei
tornata a casa e sei venuta subito in camera tua, senza neanche salutare Luca.
Non è da te! Che è successo, e poi perché ora stai piangendo? Che hai? E non mi
dire niente perché non ci credo!>> Okay mi sa proprio che stavolta, se
voglio un aiutino da parte sua dovrò dirglielo… lei è molto brava con le
parole! <<Okay va bene mi hai beccata! Ora te lo spiego: io ho detto a
lei e a Marco che Ryan mi piaceva un sacco, avrei dato tutto per lui! Il mio
sogno più grande, oltre a quello di andare al concerto di Katy Perry, è quello
di dargli un bacio! E Debby che fa? Molla il suo ragazzo per mettersi con Ryan,
il ragazzo dei miei sogni, sono incavolata nera con lei! Lo so che io e Ryan,
pur essendo nella mia stessa classe non ci siamo mai parlati, ma io non
smetterò mai di lottare per lui…anche se in effetti fino ad oggi non ho per
niente lottato per lui…sì certo sono incavolata nera con Debby, ma è colpa mia.
Perché non mi sono fatta avanti prima!>> rispondo e finalmente smetto di
piangere. Con un sorriso smagliante Viola mi risponde: <<Ecco! Visto? Sono
proprio le parole che avevo in mente di dirti! Domani è un altro giorno, okay?
Domani vai lì e stendilo con il tuo fascino, fagli vedere chi è la vera Elisa!
Domani mattina ti vestirò io e, che tu voglia o no, ti dovrai vestire elegante!
Debby capirà la lezione e soprattutto Ryan! Fagli vedere chi è la tua anima
gemella! Ma ascolta ti posso fare solo un’ultima domanda? Poi ti lascio in
pace.>> <<Certo!>> <<Grazie! Ma tu sai qual è il più
grande sogno di Ryan?>> Questa sì che è una domanda! <<Ecco…no, non
lo so, perché? Ti interessa?>> <<No. E non so neanche chi sia Ryan,
lo conosco solo di vista, perché è il fratello della mia migliore amica, ma una
cosa la so! Il suo più grande sogno; me l’ha detto sua sorella.>> i miei
occhi a sentire queste parole iniziarono a brillare: <<Davvero? Me lo
dici ti prego??!!>> <<Si certo! Il suo più grande sogno è…è…è
quello di andare a vedere Katy Perry in concerto! Visto qualche cosa in comune
c’è l’avete! Spero che ci andrete insieme! Ora ti lascio! Ciao a dopo!>>
Queste ultime parole di Viola mi lasciarono scandalizzata, ma in senso
positivo! Non me lo sarei mai aspettata!
Verso
le 8.30 scendo per far cena e dopo vado subito in camera a dormire.
Ad
un tratto mi sveglio, guardo l’ora: le 10.00 di sera. <<Oddio ma è solo
da 30 minuti che sto dormendo?>> mi chiedo. A sto punto cerco di
riaddormentarmi. Mi sveglio con uno sbadiglio, guardo di nuovo l’ora: le 5.00
di mattina. Riposo l’orologio e per terra mi cade una lettera. La raccolgo e
inizio a leggere:<<Ciao ascolta lo so che non te lo saresti mai aspettato
da me, ma ti ho fatto un piccolo regalino! Ecco vedi questa lettera? Sì?
Perfetto, ora appena finisci di leggerla guarda nel cassetto dove tieni i libri
per la scuola! Spero che il mio regalino ti piaccia; fammi poi sapere! Baci la
tua sorellina, che più tanto piccola non è!>>, finisco di leggerla e mi
compare uno splendido sorriso sulle labbra! Mi alzo dal letto, apro il cassetto
e trovo 2 biglietti! Sembrano due biglietti per un concerto. Inizio a tremare.
Li prendo con la mano destra, torno nel letto, accendo la lucina. Li giro,
inizio a leggere “Concerto di Katy Perry il 4\10\2015, allo stadio San Siro a
Milano, ore 21.00 inizio. Apertura cancelli ore 15.30, artista spalla Rhianna
che canterà alle 20.00.
I
miei occhi stanno iniziando a brillare e piano piano stanno iniziando a
lacrimarmi dalla gioia. Ed il bello è che potevo portare anche Ryan con me!
“C’è solo un problema” penso “come faccio a dirglielo? Se non ho il coraggio
neanche di guardarlo negli occhi, figurati di parlargli. E poi c’è Debby, un
ostacolo impossibile da superare!” Appena smetto di pensare i miei occhi, che
stavano piangendo di gioia, iniziarono a piangere, ma stavolta non più di
gioia.
“Driiiiiinnnnn”
<<Oh mio dio! Sono già le 7.00 di mattino, è meglio che mi sbrighi, se
non voglio arrivare in ritardo come sempre!>> Mi alzo dal letto e con una
velocità pari a una macchina in gara vado a vestirmi, mi lavo veloce i denti e
come un fulmine arrivo alla fermata del bus. Aspetto 5, 10, 15 minuti e non
vedo traccia di quel colore che ti acceca gli occhi. “Strano” penso; poi guardo
l’orologio per assicurarmi che l’ora sia giusta: le 8 in punto. Strano, molto
strano. Apro il diario per vedere che giorno è: martedì! <<Cavolo mi sono
dimenticata che il martedì il bus non c’è, e poi oggi è pure San Valentino,
chissà cosa faranno Ryan e Debby, comunque ora come faccio? Mia madre non c’è e
a piedi ci metto quasi 30 minuti ad arrivare! E poi non posso saltare un giorno
di scuola! Soprattutto oggi che mi devo fare avanti! Come faccio? Per una volta
mi sa che devo fare un sacrificio!>> Mi metto lo zaino in spalle e
comincio a correre! Corro per circa 15 minuti, poi mi fermo. Mi manca ossigeno;
recupero e riinizio a correre. Dopo ancora lunghi 15 minuti finalmente arrivo a
scuola, in ritardo di 12 minuti, ma ci arrivo.
Di
corsa entro in classe, firmo il ritardo e mi vado a sedere vicino a Marco che
mi chiede:<<Ehi Ely, perché sei arrivata in ritardo? Che ti è
successo?>> <<Ho perso il bus>> rispondo io.
Entra
finalmente la professoressa di arte che, siccome è mezza cieca, non si è
accorta del mio ritardo.
Sta
spiegando storia dell’arte ma io, più del solito, non sto ascoltando perché
sono troppo occupata a guardare Ryan e Debby scambiarsi bacini da una parte
all’altra della classe e divento subito tutta rossa. Finisce la prima ora, al
suonare del cambio d’ora entra in classe il professore di musica. Iniziamo a
suonare la chitarra e ricevo due o tre sgridate perché sono distratta.
Sta
per finire l’ora…sono le 9.55; 5 minuti, 4, 3, 2… mi viene un fitta allo
stomaco, ho il cuore in gola, 1…Driiiiiinnnnn!! Suona la campanella
dell’intervallo. Usciamo fuori e racconto a Marco tutta la storia di ieri!
È
giunta l’ora, devo andare a parlare con Ryan! Piano piano mi avvicino, ho il
cuore a mille, gli vado vicino e con molto coraggio:<<Ciao Ryan
probabilmente sai chi sono, o forse no. Comunque scusa se ti parlo solo ora, ma
non ho mai avuto il coraggio di farlo! Ti dico una cosa e tolgo il disturbo! Mi
dici per favore qual è il tuo più grande sogno?>> <<Ciao, sì io ti
conosco, sei quella ragazzina che ieri ha fatto una scenata a Debby! Comunque ecco…il
mio più grande sogno è quello di andare a vedere Katy Perry in
concerto…>> risponde lui un po’ titubante. Ora sì che ho rotto il
ghiaccio! Tiro fuori i biglietti dalla tasca, glieli porgo e gli dico:<<Li
vedi questi? Leggi ad alta voce per favore. È un piccolo pensierino per San
Valentino! Lo so che non siamo fidanzati…però mi sembrava giusto!>> Ora
sono molto calma, ma allo stesso tempo molto agitata, anche perché vedo Debby
avvicinarsi sempre di più a me…inizio ad avere un po’ di paura, ma non ci penso
perché sono troppo impegnata a vedere quelle splendide labbra carnose parlare
con me! <<Concerto di Katy Perry, il 4\10\2015, allo stadio San Siro a
Milano, ore 21.00 inizio. Apertura cancelli ore 15.30, artista spalla Rhianna
che canterà alle 20.00.>> Legge. <<Oddio!>> risponde lui. È
senza parole e ha tantissima voglia di abbracciarmi, lo vedo. <<Tu…tu…non
è vero! Ma come hai fatto a sapere che era proprio questo che desideravo da una
vita? È il più bel regalo del mondo! Grazie! Ovviamente ci andiamo insieme,
perché ci sono due biglietti! Grazie davvero!>> Finisce la frase e non mi
dà neanche il tempo di rispondermi che già mi sta abbracciando! Sto per svenire
aiuto, non mi sembra vero! Ryan Wood mi sta abbracciando!
<<Elisa…Elisa!>>
sento una voce femminile gridarmi nella testa e apro gli occhi. È mia madre.
<<Ciao mamma! Ma che ore sono?>> domando <<Le 12.14 del
mattino, è ora di pranzo, svegliati!>> <<Ma scusa non dovrei essere
a scuola?>> <<Si, ma sei svenuta, non ricordi?>> Io l’unica
cosa che ricordo è di aver parlato a Ryan e avergli detto dei biglietti e
ricordo anche che mi ha abbracciato, il momento più bello della mia vita, ma
non che sono svenuta!
Ad
un certo punto mia madre esce dalla stanza stampandomi un bacio sulla fronte.
Guardo la mia sveglia e leggo la data: 3\10\2015. Mi alzo veloce dal letto e
grido a mia madre:<<Mamma, mi ha preparato la roba per partire vero? Tra
poco devo partire con Ryan per andare a vedere Katy Perry, ricordi?>> Mia
madre risponde:<<Certo è già tutto qua, scendi che c’è Ryan alla porta.
Vi porta sua madre all’aeroporto.>> Scendo più veloce che posso le scale,
mi metto la giacca ed esco con un trolley. Saluto la mia famiglia e salgo in
macchina vicino a Ryan.
Dopo
10 minuti arriviamo in aeroporto, scendiamo dalla macchina, prendiamo le
valigie, salutiamo i signori Wood e finalmente entriamo nell’aeroporto.
Dopo
circa 30 minuti chiamano il nostro volo, facciamo veloce il check-in e ci imbarchiamo in tempo.
L’aereo
parte e Ryan mi chiede:<<Ascolta… ma perché non mi hai mai parlato prima
d’oggi?>> A questa domanda il cuore iniziò a battere a velocità pari a
Valentino Rossi quando va in moto. <<Ecco…vuoi la verità?>>
<<Certo!>>
non ci posso credere che gli sto per dire tutto <<Tu mi piaci…è dalla
prima media che mi piaci, non ho mai avuto il coraggio di parlarti perché mi
vergognavo. È per quello che ieri ho fatto la scenata a Debby! Lei e Marco
erano gli unici a saperlo e Debby ha rovinato il mio sogno più grande!>>
Lui fa una faccia stupita e mi chiede:<<Scusa, ma il tuo sogno più grande
non è quello di andare a vedere Katy Perry in concerto?>> Sto iniziando a
bollire: <<Ecco…no…quello è il secondo! Il primo è…>> <<E dai
che aspetti dimmelo!>> ribatte lui arrabbiato. <<Okay! È quello di
baciarti! Lo so che è un sogno stupido e privo di senso per voi! Ma per me è un
sogno unico, speciale! Debby me l’ha rovinato e non potrei mai perdonarla per
quello che ha fatto! Tu mi piaci un casino e mi basterebbe da parte tua anche
solo un piccolo bacio sulla guancia…>>
A sentire queste
parole si gira dall’altra parte, e inizia a pensare. Pensa per circa 10 minuti.
Poi si gira, mi prende per mano, il mio cuore sta per esplodere, e mi
dice:<<Ascolta! La vuoi sapere la verità? Eccola! Anche tu mi piaci dalla
prima media e io ho avuto solo due ragazze. E non mi sono fidanzato con Debby
perché mi piaceva, ma semplicemente per dimenticarti,perché pensavo di non
avere speranze.>> dice lui con una risatina simile a quella di un
opossum.
<<Sei
un amore!>> <<No, tu lo sei!>> Si gira e mi stampa un bacio
sulla bocca, che sembra durare 3 secondi, ma che in realtà è durato 5 minuti! I
5 minuti più belli della mia vita. E questa volta lo dico davvero: è bellissimo
realizzare i propri sogni soprattutto se sono semplici.
<<Grazie
per aver fatto realizzare il mio sogno! È…è…>> <<Che succede?
Aiuto, ho bisogno d’aiuto!>>
Sento i
polmoni restringersi, non riesco più a respirare. Faccio lunghi respiri
profondi! Arriva un medico e l’ultima cosa che vidi furono i mei occhi
incrociati con quelli di Ryan. Arrivati a Milano mi portarono all’ospedale, ma
ormai non c’era più niente da fare! I miei occhi erano chiusi in un sonno
profondo, un sonno che durerà in eterno, che però per me è meraviglioso!
Alice
Antonucci 3°B
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