domenica 9 novembre 2014

Il sogno di Rebecca (racconto di Cristina Ursache)


Ursache Cristina                                                                                                                              Classe:3B          

                    Il sogno di Rebecca

In una casetta povera di un piccolo paese di soli contadini, viveva la famiglia Iannarmino, famiglia abbastanza numerosa e molto povera, la mamma Silvia e il papà Cesare riuscivano a malapena a portare il cibo in tavola.

Avevano cinque figli, d’ età molto diversa: la piccola Gisella di soli due anni, il fratellino Marco di quattro, i due gemelli Giulia e Francesco di sette  e la più grande, Rebecca di 13 anni.

Erano sin da piccoli abituati a vivere nella povertà, non avevano molto e se erano fortunati una volta a settimana mangiavano un po’ di carne.

Erano una famiglia educata, ma non molto colta, amavano passare il tempo insieme, anche se il loro problema era che “ sfruttavano” Rebecca: lei puliva, cucinava, e badava ai fratellini, era la loro mamma e la donna di casa, si sentiva usata.

Adorava studiare ma non poteva andare a scuola, se non saltuariamente. Era molto triste, litigava spesso con i genitori, ma non c’ era verso, continuava ad essere la “schiava” di casa e a non poter andare a scuola. Questa cosa la deprimeva molto, passava giornate intere a piangere e lamentarsi che non si vive così la propria età e di essere troppo matura.

Si sentiva diversa dalle sue compagne che aveva conosciuto a scuola, loro uscivano sempre a giocare mentre lei stava in casa a pulire, si sentiva esclusa e ci soffriva, ma i suoi genitori continuavano a ripeterle che loro non se lo potevano permettere.

In una delle poche lezioni che aveva seguito a scuola, in geografia, avevano studiato l’ America del Nord e gli Stati Uniti, Rebecca si appassionò sempre di più all’ argomento e il suo sogno divenne di andarsene di casa e liberarsi di quella vita che odiava tanto e andare a vivere a New York.

Ne parlava sempre con i suoi, ma loro non volevano  né potevano permetterselo.

Lei sognava con tutta se stessa di poterci andare un giorno, era il sogno di una vita; crebbe, passarono gli anni e riuscì a studiare, non andando a scuola, ma solo grazie ad un suo zio che faceva l’ insegnante e veniva a casa a insegnarle tutto.

Lo zio era abbastanza ricco e in uno dei suoi viaggi nel mondo, portò anche Rebecca negli Stati Uniti, che era il sogno di una vita, e che terminati gli studi avrebbe voluto realizzare.

Quando ormai i fratelli erano grandi, se ne andò di casa, con un ragazzo di cui si era innamorata follemente, lui era molto ricco, e dopo il matrimonio come luna di miele il suo ragazzo la portò lì, nel posto che aveva sognato da una vita, l’ America e che infine riuscì a raggiungere.

Dopo due anni ci si trasferì lì e mise su famiglia, riuscendo anche  a garantire una vita normale ai suoi genitori.

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