mercoledì 28 settembre 2011
giovedì 22 settembre 2011
Italia: biografia di una nazione
La storia dello stato italiano si può far cominciare dalla rivoluzione francese, che scoppiò nel 1789. I principi che si diffondono in Europa a seguito della rivoluzione francese sono: libertà dalla monarchia assoluta, uguaglianza dei cittadini, fraternità e il diritto all’indipendenza delle nazioni.
Nel 1796 Napoleone scese in Italia e fondò la repubblica traspadana, la repubblica cispadana e la repubblica cisalpina, nata dall’unione delle prime due. La bandiera della repubblica cisalpina era l’attuale tricolore. Dopo la sconfitta di Napoleone nel 1815 si riunisce il congresso di Vienna e le cose ritornano com’erano prima della rivoluzione. Questo periodo viene chiamato Restaurazione.
L’Italia si divide in cinque stati principali:
Nel 1860 ci fu la spedizione dei Mille condotta da Garibaldi. Garibaldi conquistò il Sud Italia e, pur essendo mazziniano, decise di consegnarlo al Piemonte, che aveva sconfitto l’Austria occupando buona parte del Nord. Nel 1861 nasce lo stato italiano sotto il primo re Vittorio Emanuele II. Nel 1870 anche Roma, la futura capitale, viene occupata dalle truppe piemontesi.
I problemi più gravi che l’Italia unita si trovò ad affrontare sono: la povertà dei contadini, l’emigrazione, il brigantaggio e i rapporti con la Chiesa che, privata dei suoi territori, non vuol riconoscere l’esistenza del nuovo stato italiano.
Nel 1912 Giolitti fa approvare il suffragio universale maschile. Ma nel 1922 ci fu la “marcia su Roma” dei fascisti: il fascismo prende il potere e l’Italia per 20 anni vive sotto la dittatura di Mussolini.
Il 25 aprile 1945 i nazifascisti vengono sconfitti dalla Resistenza partigiana. Il 2 giugno 1946 ci fu un referendum per decidere se l’Italia avesse dovuto rimanere una monarchia o diventare una repubblica. Per la prima volta votarono anche le donne.
Vinse la repubblica e il primo gennaio 1948 entrò in vigore la nuova Costituzione della Repubblica Italiana.
Nel 1796 Napoleone scese in Italia e fondò la repubblica traspadana, la repubblica cispadana e la repubblica cisalpina, nata dall’unione delle prime due. La bandiera della repubblica cisalpina era l’attuale tricolore. Dopo la sconfitta di Napoleone nel 1815 si riunisce il congresso di Vienna e le cose ritornano com’erano prima della rivoluzione. Questo periodo viene chiamato Restaurazione.
L’Italia si divide in cinque stati principali:
- il regno di Sardegna (Savoia, Torino)
- Lombardo - Veneto (Austria)
- Gran Ducato di Toscana (Firenze)
- Stato Pontificio (Roma)
- Regno delle due Sicilie (Borboni, Napoli)
A partire dal 1820 si organizzano in Italia i primi movimenti patriottici del Risorgimento. Gli obiettivi comuni dei patrioti italiani erano l’unità e l’indipendenza. I movimenti più importanti furono la Carboneria e la Giovine Italia fondata da Mazzini.
In seguito si affermarono due progetti fondamentali per l’Italia: la monarchia a suffragio limitato proposta da Cavour e la repubblica democratica proposta da Mazzini.
Nel 1860 ci fu la spedizione dei Mille condotta da Garibaldi. Garibaldi conquistò il Sud Italia e, pur essendo mazziniano, decise di consegnarlo al Piemonte, che aveva sconfitto l’Austria occupando buona parte del Nord. Nel 1861 nasce lo stato italiano sotto il primo re Vittorio Emanuele II. Nel 1870 anche Roma, la futura capitale, viene occupata dalle truppe piemontesi.
I problemi più gravi che l’Italia unita si trovò ad affrontare sono: la povertà dei contadini, l’emigrazione, il brigantaggio e i rapporti con la Chiesa che, privata dei suoi territori, non vuol riconoscere l’esistenza del nuovo stato italiano.
Nel 1912 Giolitti fa approvare il suffragio universale maschile. Ma nel 1922 ci fu la “marcia su Roma” dei fascisti: il fascismo prende il potere e l’Italia per 20 anni vive sotto la dittatura di Mussolini.
Il 25 aprile 1945 i nazifascisti vengono sconfitti dalla Resistenza partigiana. Il 2 giugno 1946 ci fu un referendum per decidere se l’Italia avesse dovuto rimanere una monarchia o diventare una repubblica. Per la prima volta votarono anche le donne.
Vinse la repubblica e il primo gennaio 1948 entrò in vigore la nuova Costituzione della Repubblica Italiana.
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