Piewarts è una scuola magica, per maghi.
Piewarts era una scuola normale finché non arrivò un mago straniero che le fece un incantesimo, che la trasformò in un enorme castello.
Il castello ha tante torri quanti professori ci sono nella scuola.
Inoltre in ogni “angolo” della scuola ci sono passaggi segreti che portano da una stanza all’altra.
C’è anche una stanza dei segreti; dove sono contenuti in un libro magico tutte le decisioni, tutti i fatti successi in passato e ogni giorno si aggiunge qualcosa.
Solo i professori possono entrare, se entra un allievo c’è un orco che lo ferma e lo manda subito in presidenza.
In questa scuola ci sono molte stanze, ma una non è una stanza ma un giardino. Il giardino detto: ”Il giardino dei prof “, si trova dietro la scuola, dove ogni sera i prof si riuniscono per prendere decisioni sulle classi.
I prof e gli alunni per comunicare a casa mandano lettere con piccioni addestrati.
Piewarts è divisa in 2 parti: A e B.
Si entra in questa scuola quando hai almeno 11 anni e rimani fino a quando non hai finito la terza.
Le classi sono: 1°a ,2°a, 3°a, 1b, 2b, 3b e si sfidano sempre, A contro B.
Le classi non le decidono i prof ma un “Diario parlante”.
Nella A sono più bravi e più “studiosi”, invece nella B sono più “rumorosi”.
Nelle sfide A contro B, molto spesso vince la B, in “giochi” sia di intelligenza, sia di abilità.
Questa è Piewarts.
La scuola di Piewarts è una scuola di magia, dove si impara la magia.
È una scuola abbastanza piccola con un cortile dove si impara a volare con la scopa. La materia in cui si impara a volare con la scopa è fisica.
A scuola di magia si imparano tante cose, e si impara anche a maneggiare la bacchetta magica.
Ci sono tanti ragazzi che quando non fanno i compiti a casa li vogliono fare con la magia: nel momento in cui si devono correggere prendono la bacchetta in mano e provano a farli con la magia, ma non ci riescono, perché ancora non sanno né le formule né sanno tanto usare la bacchetta, e gli escono tante cose strane: qualcuno riesce a farli con la magia mentre altri meno bravi invece di mettere il compito sul foglio lo scrivono sul banco.
La giornata è divertente e la matematica della magia è difficilissima.
Ma per fortuna c’è italiano magico che è divertente .
Alla fine della giornata tutti vorrebbero stare ancora a scuola.
C’era una volta una scuola magica chiamata “Piewarts”, dove i ragazzi facevano cose contrarie a quelle che si fanno normalmente e gli alunni venivano chiamati “tipixy”.
In questa scuola non si facevano le materie da studiare ma si imparavano dei giochi di magia. Ad esempio “lava velocemente”: con la magia si dovevano lavare le cose e chi finiva prima vinceva un voto. Là le persone non c’era bisogno di promuoverle ma bastava solo avere il giorno dell’esame la bacchetta magica con dei nuovi giochini dentro e si era promossi .
In quella scuola si studiavano solo le frasi da pronunciare per fare una magia.
Nella mensa c’erano immense file di tavoli per mangiare con sopra solo dei piatti, acqua e bicchieri. Perché ogni alunno se voleva mangiare doveva procurarselo con la bacchetta magica.
Poi si dormiva a scuola, tutti in una stanza insieme con più di mille letti che con la magia si allungavano e si ristringevano.
Mi chiamo Silvia, frequento la seconda media in un paesino di campagna chiamato Piewarts.
Nella mia scuola un giorno come tanti durante l’intervallo abbiamo sentito un sussulto e abbiamo pensato che fosse il terremoto ma visto che la scossa è durata pochissimo tutti noi ragazzi siamo tornati a fare quello che stavamo facendo prima.
Durante la lezione, dopo l’intervallo, ci siamo accorti che quella scossa aveva provocato una crepa nel pavimento. Da quella crepa, ad un tratto, uscì un vapore verdastro e subito dopo la crepa si allargò per fare uscire una creatura. Quella creatura era un drago che invece di sputare fuoco sputava una sostanza appiccicosa con la quale una volta catturata la sua preda, la attirava a sé e la divorava.
Impauriti ci siamo nascosti nello sgabuzzino dove solitamente le bidelle ripongono secchi e scope, ma lì tra i detersivi abbiamo trovato un libro, incuriositi abbiamo aperto il libro dove c’erano degli incantesimi da usare con creature fatate. Seguendo il manuale e prendendo alcuni detersivi abbiamo preparato una pozione con la quale abbiamo sconfitto il drago e richiuso il portale.
Un giorno in una normalissima scuola si presentò una strega di nome:”ASPRA”.
Era alta cicciona e piena di brufoli e lentiggini con i capelli lunghi grigi con le treccine in disordine. Mandò una maledizione e disse: ”Gli alunni diventeranno dei piccoli maghi ma i professori e le professoresse delle rane”. Disse anche che per far tornare come erano i prof i ragazzi maghi dovevano superare tante prove. I bidelli erano diventati delle scope per volare. Subito i ragazzi iniziarono a fare quelle prove che la strega aveva annunciato.
Le prove erano:
- - raccogliere 10 mele stregate che bruciavano
- - fare 150 esercizi di matematica: espressioni
- - scrivere in 100 fogli protocollo tutto l’alfabeto
- - leggere un brano di 4000000 pagine
- - dormire solo un’ora ogni 5 settimane
- - non giocare
- - mangiare solo riso in bianco
- - fare 150 salti con la corda senza mai fermarsi
- - mangiare 100 torte in un’ora e mezza
- - e bere tantissima camomilla.
Dopo 2 anni i ragazzi della scuola finirono finalmente quelle prove difficilissime.
Tornarono tutti quanti come prima. La scuola diventò la più famosa e arrivarono tanti oggetti in regalo per la scuola.
L'arrivo di Vaniglia
Un giorno quando arrivammo a scuola trovammo una nuova alunna nella nostra classe, era molto particolare, era vestita con mille colori, aveva gli occhi neri, capelli lunghi, mossi e marroni come le castagne.
I primi giorni di scuola stava spesso in disparte poi si ambientò e iniziò a stare sempre in mezzo alla gente e scoprimmo che il suo nome era Vaniglia. Da quando arrivò iniziarono ad accadere cose strane.
Una volta, per esempio, tornando dalla mensa trovammo i banchi che volavano in cerchio, uno dietro l’altro, ben in fila; poi sempre stando in fila perfetta si appoggiarono delicatamente a terra; fummo tutti stupefatti, tranne lei che era tranquilla come “una pasqua”.
Un'altra volta Vaniglia uscì dalla stanza segreta della scuola insieme ad un prof; in quella stanza non era permesso andare neanche accompagnati dagli insegnanti, come mai lei ci era entrata ed era anche uscita con un prof? Questo non lo sapeva nessuno come nessuno sapeva cosa vi era in quella stanza. Nessuno tranne Vaniglia. Provammo a chiederle cosa ci fosse lì dentro e perché ci fosse andata ma lei rispondeva sempre “non so di cosa stai parlando” e poi se andava da un'altra parte …
Era sempre molto misteriosa …
Le prove di Clementina
Nella scuola di Piewarts c’era una bambina di nome Clementina. Un giorno Clementina litigò con la sua amica, aprendo lo zaino si ritrovò due follettini birichini che solo lei vedeva.
Allora si presentarono: uno si chiamava Puf e l’altro Pof. Clementina raccontò ai folletti i problemi che aveva con la sua amica. I folletti dissero che potevano darle un consiglio però prima doveva superare tre prove. La prima consisteva nel trovare una pietra magica di tre colori: rossa, azzurra e arancione; la seconda prova consisteva nel cucire un tappeto magico lungo come una stanza; l’ultima prova consisteva nel cantare una ninna-nanna per far addormentare un essere che non dorme da più di 100 anni. Le diedero una penna modernissima. Clementina guardò la penna e si domandò a che poteva servirle.
Prese un foglio e la penna disegnò una pietra, Clementina la guardò e disse:” Va bene. È una pietra, ma i colori? E cosa me ne faccio del disegno?” Appena finì di formulare quel pensiero la pietra finta si animò e cadde sul piede di Clementina: ”Ahia!” ma... che bella!!!”
Ecco una pietra stupenda dai tre colori: ”Grazie penna magica. Però come farai ad aiutarmi per il tappeto?”. Immediatamente si mise a disegnare un gomitolo di lana e come per la pietra diventò vero e il suo filo sembrava non aver fine quando la biro si trasformò in fuso ed iniziò a tessere un bellissimo tappeto. La penna iniziò infine a scrivere una ninna-nanna dolcissima che avrebbe fatto addormentare quell'essere. Clementina era al settimo cielo, prese la penna, la baciò e la strinse a sé dicendo:”Grazie penna. Sembravi insignificante invece sei un tesoro. Resterai un oggetto prezioso per sempre anche se non farai più magie e non dimenticherò mai il tuo aiuto.” Forse proprio quella era stata la magia, perché da quel giorno Clementina fece pace con la sua amica iniziando un'amicizia più serena e sincera, tutto per un pezzo di plastica.
I due maghi: Luciano Silente e Stella
Ciao a tutti, mi chiamo Mara ed ora vi racconto quello che accadde molto tempo fa. Un giorno nella scuola di Piewarts accaddero molte cose.
Quel giorno arrivò una ragazza bellissima che si chiamava Stella. Era bionda, capelli lunghi fino al fianco, occhi azzurri e vestiti tipo strega.
Subito era timidissima, ma noi cercavamo di farcela amica.
Ma nell’ora di Silente (nell’ora di italiano) io vidi una cosa lunga nella sua borsa, come se fosse una bacchetta magica. Infatti nell’intervallo del mattino, io e le mie amiche non vedevamo né il prof. Silente né Stella.
Quando finì l’intervallo il prof. Silente e Stella arrivarono 20 minuti dopo che era suonata la campanella. Dopo un mese tutta la scuola capì che il prof. Silente e Stella erano due maghi, ed ecco perché arrivavano sempre in ritardo alle lezioni. E allora tutta la scuola chiese se potevano diventare anche loro dei maghi. Il prof. Silente e Stella discussero un po’ e allora fecero tutto il mondo di maghi.
In ogni scuola c’erano due gruppi di maghi: Lucianonus e Magus. Chi sceglieva le persone era un mantello parlante.
Il mantello decise che la 1 2 3 A erano dei Lucianonus e invece la 1 2 3 B erano dei Magus.
Durante la lezione di informatica, insegnata dal prof.Silente, gli chiesi cortesemente di andare in bagno.
Quando aprii la porta mi vidi davanti una persona, ma non sono sicuro che fosse una persona, pensavo fosse un troll; aveva due occhi gialli come il sole, uno strano cappello bucherellato, un golf viola ma ormai molto piccolo per lui, un naso aquilino con un brufolo proprio sulla punta e la cosa più divertente è che aveva le scarpe che ci stava due volte dentro.
Con la paura e le gambe che tremavano gli chiesi chi era e mi rispose che era Barbarella la nuova bidella. Scappai in laboratorio.
Un tempo la scuola media di Pieve era una scuola come tutte le altre, fino a quando non venne un certo preside, di cui non ricordo il nome, questo preside riformò la scuola, essendo un preside magico, la trasformò in una scuola magica, al posto della palestra c’erano le sale di erbologia e gufologia, al posto della sala computer c’era la sala grande, in cui tutti si potevano rilassare prima e dopo le lezioni.
Fuori c’era il grande campo da quiddich , lo sport più praticato in questa scuola.
La sala mensa era almeno venti volte più grande, e c‘erano tutti i cibi più uno. Un giorno un ragazzo molto cattivo, di nome Oliuz, nascose un serpente terribile, un basilisco che gettò nei sotterranei, dove crebbe, diventò un serpente lungo 10 metri e largo 20, che io stesso dovetti uccidere, sì proprio io in persona, con l’aiuto dei miei migliori amici Martin e la splendida Bortola: ci ritrovammo tutti e tre nei sotterranei, per cercare un nostro compagno.
Armati delle nostre bacchette magiche, proseguimmo pur avendo sentito un forte rumore; andando avanti trovai una spada con delle incisioni, la presi e pensai che mi sarebbe tornata utile, feci ancora qualche passo per raggiungere gli altri due, che trovai storditi per terra; sentendo un rumore vicino alzai lo sguardo e mi trovai faccia a muso con il basilisco, che mi parlò e mi disse che i miei migliori amici li aveva storditi lui.
Provai a ucciderlo con tutte le magie da me conosciute, ma niente, neanche un graffio, allora il basilisco mi venne vicino per uccidermi, i miei amici si svegliarono e lo distrassero, io presi la spada e lo uccisi.
C’era una volta, nella grande scuola di magia di Piewarts, un mago: Pievino il Birichino. Lui era di aspetto molto strano. Iniziamo dai capelli: erano ricci come stelle filanti che cambiavano a seconda dell’umore e diventavano di diverso colore: erano neri come sempre quando era arrabbiato, erano rossi se era innamorato e se era allegro verdi (quasi mai).
Come avrete capito erano sempre neri! La sua faccia era normalissima, non proprio, perché aveva una barba bianca e nera lunga, ma molto lunga, bianca perché la vecchiaia ormai stava arrivando e nera perché gli venne così per un esperimento riuscito male che gli fece anche perdere i capelli.
Pievino era molto magro perché non pensava alla sua salute ma solo alla magia, allo studio di nuovi incantesimi da provare.
Insomma era un tipo strano e combinava molti guai nella grande scuola di magia di Piewarts.
A Piewarts c’è un personaggio molto strano, si chiama Anlaids, è alto 4 metri, ha due tentacoli di fuoco, le branchie, è calvo e molto cattivo.
Ha denti enormi, due occhi rossi, è sempre sveglio e non dorme mai, mangia sempre ed è insaziabile, vive nei sotterranei a guardia di pericolosi mostri schiavi di Alemort.
Alemort è un demone nemico di Gianluca Potter figlio di Claudio Potter. Gianluca Potter è un mago molto potente, ha 12 anni, sa tante magie come: vinghardium leviosa, expetto patronum, levicorvus, espelialmus, stuperficium, reparo, accio, repuso …
Appena fummo arrivati a scuola la vicepreside presentò tutti i professori che avremmo avuto e ci accompagnò nella nostra aula.
La classe era molto bella ed abbastanza grande con una enorme lavagna magica che funzionava solo con una speciale penna, che teneva il nostro professore di italiano, geografia e della storia della nostra scuola, il professor Agred. L’insegnante era un omone grande e grosso con una foltissima barba, dei grandi stivali che saranno stati taglia cinquantadue, un enorme cappotto rosso, delle sopracciglia irsute ma con nessun capello in testa; giusto qualche pelucchio qua e là.
Il professor Agred paradossalmente a quanto sembrava era buono e gentile, ma quando si arrabbiava le sue urla si sentivano nelle altre classi. L’insegnante inoltre aveva un’enorme pancia che gli teneva caldo probabilmente, visto che in inverno veniva a scuola in maniche corte. Dovete sapere però che lui era un genio in informatica, infatti tutti i computer della scuola li aveva programmati lui con le sue mani e con la sua inseparabile bacchetta magica, la sua migliore amica: la Marduk 10000.
C’era una volta un mostro che terrorizzava tutto il paese di Piewarts.
Il mostro la notte di Halloween girava nei mais a osservare la gente e poi quando c’era l’attimo giusto la rapiva e la portava in una grotta in montagna. Poi li rinchiudeva in celle per poi mangiarli e collezionare le loro ossa, ne aveva già due grossi sacchi.
I ragazzi della scuola fecero un incantesimo che il mostro non mangiasse più carne, allora decise di scusarsi con tutto il paese, e imparò a coltivare la terra e così diventò vegetariano.
La gente lo invitava a ogni festa, e anche a quella di Halloween, però lui non andava in giro a osservare la gente per rapirla, ma andava a chiedere dolcetto o scherzetto, come una persona normale e non come un mostro. Ecco come un mostro può diventare una persona normale.
Magic College
In una pianura circondata da colline con un lago c’era il ’’Magic College’’.
Guido era un ragazzo che voleva diventare un mago e poco per volta diventare il più forte di tutti. Era arrivato al Magic College per imparare gli incantesimi e tutte le formule del mondo. Gli sarebbe piaciuto diventare invisibile, saper volare con la scopa e imparare gli incantesimi.
Gli insegnanti avevano ognuno la propria specializzazione nel trasformare le cose orribili in divertimento, a intravedere il futuro, a cavalcare creature fantastiche come un ippogrifo con le zampe posteriori con artigli e quelle anteriori con zoccoli di cavallo, la testa e le ali di un gufo.
Per prima cosa Guido dovette imparare le formule magiche. Per diventare invisibile deve sapere “trasparente voglio diventare per non farmi trovare quando il professore vuole interrogare”.
Guido diventò un perfetto maghetto perché quando il Prof Rosso lo voleva interrogare non riusciva mai a trovarlo.
Milly e il nuovo mondo
Milly, una ragazza di 16 anni, aveva lunghi capelli ricci e castani, occhi verdi e bel fisico. Solare e allegra aveva una bocca piccola e carnosa, era agile, il naso fine e piccolo, andava a pallavolo e andava bene a scuola; infatti, oggi a scuola si sentiva potente e importante e coraggiosa; non lo sa ma verrà chiamata!!! E dentro di lei c’è uno spirito ma non di una persona, uno spirito gentile come un angelo. Nel tardo pomeriggio Milly va a fare una passeggiata ma si sente attirata da un bosco, ci entra ma essendo troppo grande si perde.
Cammina e cammina, Milly trova un albero enorme: anche se è autunno lui è fiorito e verde; lo attraversa e si trova in un mondo diverso; non ci voleva credere ma leggendo troppi libri immagina cosa è successo: “Si tratta di quel Libro: Il labirinto magico. No! Forse si tratta dell’amica del fauno. Ah si tratta di un passaggio segreto! Per un’altra galassia!” Milly è molto curiosa e esplora, ma un minuto è come un‘ora nella vita reale, allora lei si perde venti minuti, cioè un giorno per la madre che piange disperata; ma Milly era rimasta solo venti minuti e quando esce cerca di tornare indietro e finalmente riesce a vedere la luce. Stanca torna a casa e la mamma disperata le chiede dove era stata per tutto questo tempo e lei le disse che era stata via solo venti minuti e la mamma rispose: ”Ma tu sei scomparsa per venti ore!!!” e Milly disse: ”Ma che dici! Sono stata via solo venti minuti!”, la mamma invece le rispose: ”Ma che dici!! Tu stai male! Vai a letto, accendi la tv e ti porto una tazza di camomilla”.
Milly è contenta delle premure ma deve ancora chiarire questa cosa. Con un sacco a pelo parte e dice alla mamma che va a dormire da un’amica. Tempo 23 minuti, nell’altra galassia era già giorno vivo e Milly ha già risolto la situazione dell’orario. ”Un’ora è come un minuto in questo mondo” e allora il giorno dopo con la stessa scusa se ne va, ma questa volta lo spirito che l’ aveva abbandonata si fa rivedere di nuovo. ”Ciao Milly!” “Ciao! E tu chi sei?” “Tante generazioni fa le tue nonne mi hanno aiutato a recuperare la chiave di cristallo e a sconfiggere il nostro nemico Black Man … Devi risolvere un enigma!” “Am … Però in fretta!!”. Per Milly non dovrà essere difficile perché la ragazza ha il potere di far sorridere subito le persone e Milly ha la soluzione. “Le persone lo usano come cervello quasi sempre!” Milly con faccia indifferente subito disse: ”Computer!!!” “Giusto!” disse lo spirito. “Le tue nonne non possedevano i poteri che hai tu!” Aperto il forziere bisognava mettere la chiave alla luce del sole in modo che la riflettesse. Così Milly soddisfatta e fiera alzò la chiave e Black Man fu sconfitto. Così si ritrovò con un regno, la scuola e la mamma, e Milly visse impegnata e contenta!!!
Mr. Terribile è un mago professore, molto giovane e bello ma molto severo. È molto alto, muscoloso e con corti capelli blu. Gli occhi rossi, il naso a punta e i piedi grossi. Mr. Terribile insegna anatomia circa sette anni con metodi strani: utilizza cavie umane di uomini mostruosi. Insegna in una cucina sgangherata buia con macchie di sangue sulle pareti con parti di corpi umani appesi. Nonostante sembri cattivo e pericoloso è un bravo insegnante perché è molto generoso e i suoi allievi si fidano.
Gli strumenti adoperati nelle lezioni sono la motosega, il flessibile, la sega e la macchina da cucire. Insegna anatomia perché nei combattimenti se si feriscono gravemente gli altri alunni sono in grado di curarli.
Nella scuola di Piewarts erano praticamente tutti maghi tranne alcuni asini che non avevano voglia di studiare incantesimi.
C’erano molti ragazzi che erano ai primi livelli e professori uno più strano dell’altro.
C’è un preside che si chiama Luciano Silente, è alto con la barba lunga e bianca, è sempre vestito di azzurro e ha un cappello con le stelline. Scherza sempre ed è molto simpatico.
Quando s’arrabbia fa incantesimi come per esempio ANALISIS LOGIC o ANALISIS GRAMMATIC.
Questo è il preside. Poi ci sono gli alunni : Martin Zucchinator, Elenuccia Della Torre, Francesco Paggesco, Mara Maionchi, Tomin Rossetti, Guidotto Cavrengotto, Matteino Tomasino, Lorenz Mutur e molti altri. E c’è la bidella Barbarella che vorrebbe essere tanto bella.
" Zucchinator e la scuola di Piewarts ..."
Ciao a tutti!!!! Mi presento: io sono Martina Zucchinator e sto per andare a scuola, ma non è una scuola normale è una scuola di maghi e di streghe e se verrete con me vi presenterò i miei amici. Ahhhhhhhhhh eccoci in classe, accanto a me c'è la mia amica Elena Della Torza, e davanti che fa lo scemo c'è Matteotti Tomini che sa far ridere molte persone in modo incredibile. Paggesco invece ha il potere di rimpicciolirsi all'istante e Mara Neromai invece sa invertire l'ordine delle cose ma non molto bene. Papantuz Sofia invece ascolta la musica a tutto volume e la magia che le riesce meglio è proprio creare la musica RAP!!! Ivanina e Deboruccia invece si stanno allenando a creare dei vestiti molto alla moda con un colpo di bacchetta magica. Silvia Dibo Barbieruccio si sta esercitando a fare splendide acconciature e adesso vi spiego il guaio che ha fatto: l'altro giorno esercitandosi in una acconciatura per sbaglio ha beccato il professor Rossus e gli ha fatto cadere i capelli!!!
Lorenzo Motturoschi ha preso bei voti e si vanta come al solito ... UFF!!!! Alessandro Porciu ha portato l’arrosto per tutti perché lui è molto bravo a cucinare e Ably Boris lo ha aiutato. I due Salut invece entrano in classe facendo i fighi che non sono
e intanto Michael Vitalini li prende in giro. Guido Cavrenghini invece parla con Thomas Tommasini di conigli e di fattorie.
DRIIIIIIIIIIIIII!!! Questo suono che avete appena sentito è il suono della campanella ed Alessia Saccocci e Lolla Scagliola sono appena entrate per la lezione. “Oggi parleremo di come si cambiano gli oggetti!!" disse Rossus e Mara si alzò subito in piedi e agitò la sua bacchetta recitando una formula magica "OCUS
FOCUS!" e subito dopo si sentiva che la voce di Elena e la voce di Martina si erano invertite!!!! Ma dopo molti sforzi il prof è riuscito a rimettere le cose al loro posto ... PER FORTUNA!!!!
Oggi in classe abbiamo la prof Bistolfini che ci insegnerà a sezionare un rospo ma proprio in quel momento un mio compagno ha fatto cadere le budella di quel rospo in faccia alla prof che lo ha sbattuto fuori.
Finalmente c'è l'ultima ora con la prof Ferrerini che insegna francese e abbiamo fatto una verifica: chissà i voti!!!!! Devo tornare a casa il più in fretta possibile ... Più veloce della luce!!!!! Ciao ciao!!!!