Nel 1876, in una notte buia e fredda, in una casetta di
montagna, nacque una bambina molto
strana e diversa da tutte le altre, che venne chiamata Camilla.
Dodici anni dopo…
Con il passare degli anni la bambina cresceva forte e bella,
aveva lunghi capelli lisci color rame, proprio come sua mamma Loren, gli occhi
verde smeraldo e un bel viso che emanava solarità. Due o tre giorni dopo, una
famiglia con una bambina che aveva un anno in meno di Camilla si trasferì vicino a casa loro. La bimba si
chiamava Penelope, era tutto il contrario
di Camilla, aveva i capelli neri, lunghi e a boccoli, ed aveva dei
piccoli ma vispi occhietti marrone scuro. Un giorno Penelope invitò Camilla a
casa sua per giocare un po’ con i pochi giochi che possedeva e iniziarono a
giocare.
La settimana seguente andando a comprare patate e carote per
fare una zuppa, Loren e Camilla videro
uno strano uomo con la pelle
bianca come se non avesse mai visto la
luce del sole e gli occhi neri con dei
luccichii rossi che se ne stava all’ombra di una casa. L’uomo muovendo appena
il dito fece cenno a Loren di andargli vicino, come se la conoscesse da molti
anni. Loren disse a Camilla di stare ferma dove era e che sarebbe tornata
subito. I due entrarono in una taverna. Passati quaranta minuti finalmente Loren
uscì, ma Camilla si accorse che Loren
aveva gli occhi rossi proprio come se avesse pianto, e fece finta di niente, fino a quando sua mamma
non le disse che dovevano parlare
seriamente di una cosa importante. Tornate a casa Camilla vide sua mamma
spaventata da qualcosa o qualcuno come se avesse i minuti contati
prima di uno scontro tra pianeti.
Loren iniziò col
dirle: “Amore mio, ti voglio tanto bene, io ti ho cresciuta in modo tale
da avere un carattere forte e
intelligente; spero, e so, che non cadrai mai nella rete degli inganni che
persone cattive ti potranno tendere. Devi sapere che quando la tua mamma era
piccola, era tanto innamorata di un ragazzo; ma poi ho scoperto che era una
persona, anzi un mostro che faceva e fa ancora male alla gente, allora appena
mi disse chi era e che cosa era mi sono spaventata e arrabbiata con lui ma la
paura più grande è per quello che potrebbe succedere a te”.
Camilla si mise a piangere perché non capiva ma aveva paura
di cosa poteva accaderle, stava tremando e voleva sapere cos'era il ragazzo
misterioso. La madre continuò: "Più avanti, quando io mi sono sposata con
tuo papà, quell’altro era geloso e allora voleva rovinarmi la vita trasformando
mio marito, il mio più grande amore, in un mostro...in un vampiro". Camilla
sentì un vuoto nel suo piccolo cuoricino e stava per svenire, non capiva più
nulla, ma Loren le disse ancora che l'uomo le aveva proposto una scelta finale:
se lei fosse tornata con lui per il
resto della sua vita avrebbe lasciato in pace la sua famiglia.
Allora Camilla capì quello che l'aspettava e si mise a
correre senza pensare più a nessuno, voleva solo andare via. Entrando nella
foresta di quadrifogli, lontana settecento metri da casa sua, Camilla si mise a
piangere. Dopo qualche ora tornata a casa vide Loren con un borsone e un
fagottino davanti alla porta di casa pronta per andarsene via per sempre dalla
sua vita. Camilla era triste come non lo era mai stata. Loren si inginocchiò e
le disse di non cacciarsi nei guai e che doveva pensare che lo faceva per il
suo bene di andarsene via di casa. Allora senza dire altre parole Camilla le
diede un abbraccio che trasmetteva tutte le cose che le avrebbe voluto dire. Loren
si alzò e con un passo incerto si incamminò verso il bosco, scomparendo per
sempre dalla vita di Camilla...
Erano giorni bui quelli successivi alla partenza di Loren,
era andata via e Camilla non sapeva più che cosa fare, voleva sapere che fine
aveva fatto la sua mamma e cosa le stesse capitando; da quel preciso momento
decise che avrebbe fatto di tutto per trovare sua madre.
Camilla prese il suo
paio di zoccoletti, un po’ di cibo e un mantello nero fatto di lana creato a
mano da sua madre e partì. Poche settimane dopo non aveva ancora scoperto chi
era il misterioso uomo che aveva
ricattato sua madre, ma lo stesso pomeriggio si avventurò nel bosco dei troll,
e dopo essersi ben avventurata all’interno sentì un fruscio, un movimento di
foglie che si muovevano dietro di lei e
preparandosi ad urlare per la paura si voltò lentamente e vide un inatteso
essere: sembrava un lupo, era completamente bianco, con delle grosse zampe e
degli occhi stranamente grandi e verdi proprio come Camilla. Essa si girò e
sugli occhi di tutti e due ci fu una scintilla come se avessero lo stesso DNA.
Camilla avanzò lentamente, batté le palpebre e si avvicinò e gli mise la mano
sopra la sua testa… Gli chiese: “Chi sei tu?” Il lupo rispose: “Io sono
Sebastian”
“Perché parli?”
“È la mia natura
parlare, è da tredici anni che parlo e non credo che smetterò mai!!”
“Ma perché sei venuto
qui?”
“Ma quante domande fai? E comunque sono qui per aiutarti a
trovare tua madre”.
Camilla si bloccò, le
venne di nuovo il buco nello stomaco e i suoi occhi iniziarono a lacrimare, ma asciugò
le lacrime e continuò il suo discorso:
“Tu come fai a
conoscere mia madre?”
“Io sono stato proprio come te tormentato da quell’uomo
orribile che ha rapito mio padre e mi ha trasformato in un lupo perché ho
cercato di trattenerlo a casa”.
Sebastian annusando l’aria chiese: “Ma lui ti ha trasformato in
qualcosa, vero? Sento puzza di una qualche creatura!”
“Sì, mi ha trasformata in un vampiro da piccola”.
Sebastian era un po’
scosso per quello che gli aveva appena detto, perché i vampiri sono proprio dei
mostri. Continuarono a parlare fino a sera e, dopo avere acceso un bel fuoco,
si misero a dormire. La mattina seguente Camilla si alzò, ma non vide
Sebastian. Lo aspettò per un bel po’, poi
lo vide arrivare con un pollo in bocca: “Cosa ci fai con quel pollo?”
chiese lei. “Lo mangiamo, mi sembra alquanto ovvio!”
“Io non mangio gli
animali, sono vegetariana.”
“Ma cosa stai dicendo?
Magari non mangi gli animali di per sé ma il loro sangue credo che lo devi
bere… almeno i vampiri fanno così.”
“Io no! Anche se lo
sono non berrò mai il sangue di un povero essere vivente.”
“Senti non sono un
esperto ma so che più diventi grande e più hai bisogno di bere sangue perché se
no ti ritroverai senza forze.”
“Io per adesso non lo bevo! Ok?”
Finita la piccola
discussione Sebastian iniziò a mangiare il pollo, e dopo si misero in viaggio
per trovare la madre di Camilla e il padre di Sebastian. Si trovarono davanti a
una palude orribile e fosca, piena di scarafaggi e insetti di tutti i tipi.
Camilla si chiese come potessero lei e Sebastian oltrepassarla. Sebastian aveva
una strana espressione sulla faccia, e continuava ad annusare l’aria come se ci
fosse qualche cosa che non andava. Camilla chiese: “C’è qualcosa che non va?”,
il lupo rispose: “Sì, sento puzza di garrarufa”.
“Cosa sono i
garrarufa??”
“Sono dei grandissimi pesci con lunghi denti e un deforme
posteriore.”
Camilla si spaventò, ma pensò a sua madre e fece un passo in
avanti e sprofondò in un’orribile e puzzolentissima melma; Sebastian prese con
la bocca la manica della sua maglia cercando di tirarla fuori dalla poltiglia,
ma non ci riusciva. Il lupo sentiva sempre più intenso l’odore di garrarufa,
dopo più di 20 minuti sprecati in tentativi per tirarla fuori, Sebastian lo
sentiva vicino a loro… ranh! Proprio davanti apparve il garrarufa con la bocca
aperta pronto a mordere e tirando con tutta la forza che aveva in corpo
Sebastian riuscì a tirar fuori Camilla dal pantano e si misero a correre fino
ad arrivare in un boschetto al sicuro dal mostro.
Dopo aver preso un po’ di respiro, decisero che Camilla
doveva costruire delle armi se voleva sopravvivere, allora dopo aver acceso un
fuoco, Camilla prese una pietra affilata, Sebastian un bastoncino largo ma non
troppo lungo e con una corda di liana legarono i pezzi insieme e affilarono
bene la lama. Molto stanchi si misero a dormire dopo aver deciso che dovevano
farsi una barca per oltrepassare la palude. La mattina successiva cercando le
travi per fare una zattera videro una piccola canoa un po’ rotta abbandonata e
decisero che potevano aggiustarla. La portarono nella palude, la misero dentro
alla melma e iniziarono a navigare. Dopo un’oretta videro la riva, dopo essere
scesi dalla barca continuarono il loro cammino, ma trovarono un indesiderato
ostacolo: una grossa montagna scura e cupa. Camilla disse: “Sebastian come
facciamo a oltrepassarla?” Lui rispose: “Non lo so, ci sto pensando… Senti facciamo
così: Camilla, io vado a fare il giro della montagna e vedo se possiamo
passarle intorno, tu aspettami qui.”
Dopo molto tempo però Camilla, non vedendo tornare più
Sebastian, allora fece il giro della montagna e lo trovò legato a testa in giù
su un albero, prese il suo coltellino e lo slegò; tutto spaventato le disse: “Dobbiamo
andarcene subito! Lui in qualche modo lo sapeva che noi saremmo andati a
cercare i nostri genitori e ha mandato uno come lui a cacciarci! Dobbiamo far
perdere le nostre tracce Camilla, oppure ci farà fuori.” Camilla sentì per due
o tre volte un brivido dietro alla sua schiena; tutti e due si guardarono negli
occhi e capirono che era vicino a loro il vampiro che voleva ucciderli. Si
misero a correre come non avevano mai corso prima, non guardavano dietro di
loro ma certe volte controllavano se c’erano tutti e due. Camilla sentì
all’improvviso una spinta forte nei piedi e non vedeva più nulla, come se
corresse così veloce da non poter vedere gli alberi attorno. Dopo aver corso
più di 4 km, Camilla si fermò credendo di aver seminato il vampiro, ma non
vedeva più Sebastian. Allora si spaventò perché credeva che l’avesse catturato
il vampiro, ma per fortuna il lupo spuntò fuori dalla nebbia un po’ malinconico
ma ancora vivo e quella era l’unica cosa che contava. Camilla senza pensarci
neanche un secondo lo abbracciò con tutto l’amore che aveva in corpo e
Sebastian non si tirò assolutamente indietro.
Camilla gli disse che sarebbero dovuti andare via da lì
all’istante. Andando a passo molto veloce raggiunsero un posto nascosto dove
avrebbero potuto passare la notte. La mattina seguente mettendosi ancora una
volta in viaggio, videro finalmente il castello dove pensavano abitasse l’uomo
vampiro; da una stradina di sassolini colorati con sfumature del nero e del
rosso, entrarono nel castello e sentirono le urla del padre di Sebastian che
chiedeva aiuto; corsero da lui, aprirono la cella con un coltellino e gli
tolsero le catene. Camilla sorpresa di non vedere anche sua madre incatenata si
chiese dove era stata rinchiusa. Lo chiese al padre di Sebastian e con orrore
seppe che sua madre aveva passato dei giorni veramente terribili e che era
stata uccisa.
Camilla si buttò a terra sommersa dalle lacrime, non poteva
credere che sua madre era morta per mano dell’uomo che l’aveva amata, era così
arrabbiata con se stessa e con tutto ciò che la circondava che si sentiva in
dovere di riscattare la morte di sua madre uccidendo quell’orribile mostro.
Prese nelle mani il coltello fatto da lei e Sebastian e si
mise a correre sulla lunga scalinata del castello con le lacrime che cadevano
come macigni sulla sua faccia, entrò nella stanza dove c’era l’uomo e gli corse
incontro cercando di infilzare il coltello nel cuore, ma non ci riuscì perché
il vampiro si mosse velocemente schivando il colpo.
Camilla gli ringhiò incontro, mettendo in mostra i suoi
lunghissimi e affilati canini e, sempre continuando a piangere, tentò di nuovo
di ucciderlo, ma lui la prese e la buttò per terra facendole sbattere la testa…
Ma si rialzò con il ricordo di sua madre che le sorrideva.
Il vampiro la prese per il collo e la sbatté più volte a
terra, fino a che Camilla perse i sensi. L’uomo prese il suo pugnale e lo puntò
su Camilla dicendo che sua madre era una bellissima donna proprio come lei:
alzò il braccio, Camilla chiuse gli occhi pronta per morire ma...... Dietro all'uomo c'era Sebastian che con un
balzo prese il collo del vampiro e glielo spezzò. Subito dopo corse da Camilla
che riusciva a stento a respirare ma si guardarono negli occhi molto
intensamente e proprio come per magia tutte le ferite di Camilla sparirono. Il motivo
era molto semplice: le ferite si erano rimarginate perché la prima volta che si
erano guardati negli occhi erano stati felici e sereni e il solo ricordo di
quel momento la fece stare bene e guarire. Dal viso di Camilla uscì una sola e
ultima lacrima che era rosso sangue, e come la goccia cadde le sparirono i
canini. Dopo, sia Camilla sia Sebastian chiusero gli occhi e lui si trasformò
in un ragazzo; aprirono gli occhi e si diedero un abbraccio molto più potente
di un bacio. Dopo essersi alzati Camilla, Sebastian e suo padre andarono via
dal castello. Pochi mesi dopo Camilla e Sebastian si costruirono una casa, dove
vissero in armonia.
Se volete sapere cosa
succede negli anni seguenti:
- Il padre di Camilla si trovò un’altra moglie e una volta all'anno andavano a trovare Camilla e la sua nuova famiglia.
- Il vampiro amico dell'uomo che perseguitava Camilla e Sebastian si trovò una nuova professione: quella dell'infermiera.
- La garrarufa che stava per aggredire Camilla e Sebastian finì sul tavolo di un ristorante giapponese.
- E per finire Sebastian e Camilla si sposarono, ebbero due figli e vissero sempre felici e contenti.......ma questa è un’altra storia.
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