Nordwich,
una terra lontana, era divisa in 5 parti, solo 4 delle quali erano protette da
guardiani molto potenti, ma l’ultima era un posto oscuro, una terra desolata
dove regnavano il male e l’odio più puro. Questo posto chiamato “la terra di
Faster” era popolato da esseri mostruosi come troll e goblin e governato dalla
persona più cattiva e crudele che si potesse vedere nel raggio di chilometri:
il suo nome era Crow. Ma non tutte le terre erano così, infatti le altre 4
terre erano legate a un elemento: la terra dei boschi, la terra dell’aria, la
terra dell’acqua e quella del fuoco. Una leggenda racconta che molto tempo fa
nacquero creature mistiche legate ad uno dei cinque elementi; queste creature
erano lupi di cui uno con le ali, il loro nome era: Aviupus.
Nella
terra dei boschi c’era, come si può dedurre dal nome, un immenso bosco dove si
potevano trovare tutte le creature fantastiche di Nordwich: dai draghi alle
fenici, dalle chimere ai grifoni…insomma proprio di tutto! In questo enorme
bosco, chiamata la Foresta Proibita, ci viveva un popolo di maghi molto legati
alla natura, infatti più la natura soffriva più queste persone si ammalavano o
addirittura morivano nei casi più estremi; questo era il popolo di Ninfea.
Questo popolo aveva numerose leggi ma la più importante era: qualsiasi bisognoso sul cammino troverai, tu
lo curerai; infatti questo villaggio si divideva in due classi sociali: i
curatori e i sussurratori. I curatori si assicuravano che le creature del bosco
stessero bene; infatti chi lo diventava faceva lunghi pellegrinaggi lontano dal
villaggio, mentre i sussurratori avevano il potere di parlare con le piante,
queste ultime dicevano ai sussurratori dove un malcapitato fosse ferito o
malato, quindi tutte le persone del popolo di Ninfea contribuivano a fare del bene alla natura.
Una
ragazza di questo villaggio, Iris, voleva diventare curatore; infatti voleva
avventurarsi nella foresta, ma per diventarlo doveva studiare come tutti gli
altri. Iris era speciale, aveva un potere che solo una persona poteva avere, ma
lei non lo sapeva, ma l’avrebbe scoperto in un altro momento. La foresta, e le
creature che ci abitavano, erano governate da due grifoni, re e regina. Il
popolo di Ninfea sapeva che molto presto
i sovrani della foresta avrebbero avuto
un piccolo, Iris era eccitata perché sapeva che
i piccoli di grifone nascono solo ogni 5 anni! Pochi mesi dopo nacque il
piccolo tanto atteso ma non era come tutti, aveva qualcosa di più: ali di
fuoco.
Intanto
nelle terre di Faster, arrivò a Crow la notizia dell’ultima nascita, sapeva
anche lui che quel piccolo non era normale, ma Crow aveva altri progetti per
lui: impossessarsene e strappagli tutti i poteri facendolo diventare solo un
grifone inutile. Quindi partì con il suo
oscuro esercito verso la terra dei boschi…
A
Ninfea, qualcosa turbava il vecchio saggio e le piante: qualcosa di oscuro e
tenebroso si stava avvicinando. Il saggio, conoscendo bene Iris come se fosse
suo padre, convocò Iris alla sua capanna per due chiacchiere. Iris accettò con
stupore, quando il saggio convocava qualcuno con quell’espressione non indicava
nulla di buono; infatti era proprio così: quando Iris arrivò alla capanna si
sedette davanti ad una buona tazza di tè verde e bambù e disse: “Oh vecchio saggio
perché mi hai convocata qui da te?” e il saggio rispose: “Ho scelto di farti venire
qui da me perché sento che una minaccia oscura incombe su questa foresta e
conoscendoti so che ti vuoi avventurare nella foresta; ti ho scelto tra noi per
compiere una missione importante: salvare la Foresta Proibita”. Iris dopo
questa piccola conversazione ci rimase di sasso e non sapeva se sorridere o
avere paura; per questo ribatte: “Ma come farò, io, a salvarvi da questa
minaccia?”; il saggio divertito disse: “Ti dico una cosa che non ripeterò
quindi fai attenzione: per salvare questo
posto proteggere il piccolo dalle ali dorate dovrai e superando le 4 prove
protettore di Ninfea sarai…”; dopo
di che Iris lo tempestò di domande: “Ma quale piccolo dalle ali dorate? Quali
prove? Protettore di Ninfea?” ma senza alcuna risposta Iris capì che era il
momento di andare e si congedò salutando il vecchio saggio con un piccolo
inchino.
Dal
quel giorno capì che per il bene del popolo e delle creature della foresta
doveva partire perciò il giorno dopo mise in una borsa tutto ciò di cui aveva
bisogno: pozioni curative, coperte con arco e frecce per difendersi dai
possibili predatori e un po’ di cibo, in più il vecchio saggio le diede un
libro magico e raccomandò a Iris di non aprirlo assolutamente finché non avesse
trovato il suo compagno di viaggio. Salutando cari e amici, partì per la sua
missione eroica nella foresta, che la inghiottì.
Quella
sera si riposò vicino ad un albero cavo
molto robusto e apparentemente molto anziano, quindi si sedette, cercò la legna
per accendere un bel fuoco per scaldarsi, fatto ciò per non sentirsi sola
iniziò a parlare all’albero di sana pianta: “Lo sai, sei molto fortunato, tu
non devi salvare un mondo da un psicopatico che vuole impossessarsene… Tu te ne stai qui tutti i
giorni trascorrendo la tua vita tranquilla e serena…Visto che non sono mai
stata nel bosco dimmi: ci sono animali notturni e feroci?”; sperando e
attendendo una risposta, dopo pochi minuti un rumore assordante provenne da
pochi metri da lei quindi tutta spaventata prese in mano arco e frecce andando verso il rumore misterioso. Quando
arrivò dal rumore vide un drago che cercava di sottrarre la preda che un
grifone, con le ali di fuoco aveva preso. Lei rimase a bocca aperta, che dico,
spalancata quando vide la scena; allora ricordò: “Per salvare questo posto proteggere il piccolo dalle ali d’oro dovrai…il
piccolo dalle ali d’oro….ali d’oro…” ripetendo fino alla nausea la prima parte
dell’oracolo detto dal vecchio saggio capì e quindi spaventò il drago scoccando
una freccia in aria; lui sentendo il rumore sa ne andò con un gran sibilo
mentre il piccoletto mollò la preda e si leccò una zampa dove Iris notò che
aveva una grossa ferita; allora disse:
“Ascolta se vuoi stare al sicuro qui in questa foresta ti conviene venire con
me, ho tutto il necessario, ti aiuterò a
rimetterti in sesto”. Il piccolo allora sentendo quelle parole così
rassicuranti la seguì fino all’albero dove Iris calmò il piccolo e gli fasciò
la zampa e in seguito gli diede un pezzetto di carne.
Iris
allora disse: “Ascolta posso chiederti una cosa?”. Il piccolo smise un attimo
di mangiare e fu tutt’orecchi per lei. “Bene, allora so chi sei, e mi serve il
tuo aiuto: devi aiutarmi a scovare le 4 leggende e superare le 4 prove, solo
così potremo salvare Nordwich!”. Il
piccolo si alzò in piedi e emise un grido forte in segno di approvazione e dopo
questo rumore assordante guardò Iris con occhi dolci, Iris sorrise e poi sentì
rimbombare una voce nella sua testa: “Io sono Zakyra e ti aiuterò ad affrontare
le prove che ci aspettano”. Iris si spaventò tantissimo e iniziò a guardarsi
intorno confusa e spaventata e poi risentì: “Sono io, il grifone davanti a te!”.
Lei guardò il grifone con occhi spalancati, come se avesse visto un fantasma.
Dopo essersi calmata si ricordò del libro datole dal vecchio saggio e quindi si
buttò a capofitto sulla borsa e cercò in fretta e furia il libro. Tentò di
aprirlo ma non si era accorta che il libro stava già parlando: “Bene Iris, hai trovato il piccolo dalle ali
dorate, ma per aprirmi e leggere le informazioni necessarie per il viaggio,
dovrai fare una cosa: staccare una piuma dal grifone con le ali di fuoco e
darmela”. Detto questo comparve vicino al libro una foglia di quercia dove
appoggiare la piuma. Iris si avvicinò a Zakyra e gli chiese: “Scusa Zakyra mi
serve una tua piuma per aprire il libro, potresti gentilmente darmela?” Zakyra
con il suo lungo becco staccò una sua piuma dalle ali, che sotto gli occhi di
Iris ricrebbe all’istante, e gliela porse. Iris ringraziò Zakyra e mise la
piuma sulla foglia a terra, che scomparve. Il libro ricominciò a parlare: “Bene, grazie per la piuma Iris, adesso mi
aprirò e tu potrai leggere ciò che ti servirà, buona fortuna per la missione!”.
Il libro emise un rumore simile allo schiocco delle dita e si aprì di
qualche pagina. Iris era soddisfatta e ritirò il libro per andare a dormire.
Stava per incominciare l’avventura che avrebbe salvato Nordwich.
Il
mattino seguente Iris aprì gli occhi e vide Zakyra con un frutto in bocca, che per colazione ne porse
uno anche a lei. Zakyra iniziò a picchiettare il frutto con un artiglio e
quando sentì un rumore simile a quando si stappa una bottiglia, infilò il becco
nel frutto, bucandolo. Dopo essersi ripulita il becco iniziò a succhiare il liquido
di quel frutto chiamato “il frutto dei sognatori”; intanto Iris si chiedeva
come avrebbe fatto ad aprire il frutto che aveva in mano: lei non aveva artigli
o becco. Ma volle comunque provarci; iniziò a picchiettare il frutto con le
dita e quando sentì quello strano rumore con una freccia lo bucò. Dopo essersi rimessa
in forze Iris chiese a Zakyra: “Ci mettiamo in cammino?” Zakyra però disse: “è meglio se leggiamo qualche
informazione sul libro, io non so dove devo andare.” Iris capendo che aveva
ragione prese il libro e iniziò a cercare l’Aviupus
della Terra. Il libro descrisse l’essere come un grosso lupo senza ali, le
zampe che parevano di legno, il pelo di erba e la coda lunga come l’edera e con
il simbolo di un albero sulla fronte. Era legato alla terra e si trovava vicino
ai Tronchi Incrociati. Lette queste
informazioni Iris montò in sella a Zakyra e volarono verso il centro della
Foresta Proibita.
Crow
invece faceva altro: aveva preso il
controllo mentale di alcune creature della foresta e gli ordinò insieme al suo
esercito oscuro di iniziare a tagliare tutti gli alberi che trovavano sul loro
cammino. “Non mi importa se questi alberi sono una casa per delle creature,
quindi io dico di far sparire tutti gli alberi nel raggio di chilometri: cioè
fino a quando non vedete un grosso masso con il simbolo di un albero…State tranquilli ci arriveremo oltre
il masso ma prima devo far spostare quegli indigeni da lì…” disse con faccia
disgustata. Facendo un cenno ad un pipistrello su un albero disse: “Potete
iniziare…” poi si allontanò nella foresta, nell’ombra.
Iris
e Zakyra atterrarono nel centro della foresta, dove c’erano i Tronchi Incrociati: i Tronchi Incrociati
erano due immensi alberi che si erano
avvinghiati come una treccia. Quando furono atterrati sentirono un gran silenzio intorno a loro, ma
poi sentirono una voce che diceva: “Complimenti miei accaniti viaggiatori,
siete arrivati fino da me: l’Aviupus della Terra. La mia prova è basata sulla generosità. Iris,
tu mi dovrai portare un oggetto: l’amuleto del guardiano della notte. Però
sappi che non vive solo di notte questo essere fatato, ma anche di giorno
quindi hai tempo fino al tramonto per portarmelo. Buona fortuna!”. Dopo queste
parole scomparì velocemente come era arrivato…Col vento.
Iris
montò in sella a Zakyra e volò fino alla Macchia Oscura, posto dove stanno le
creature della notte, sperava che lì avrebbe trovato ciò che cercava. Arrivati
alla Macchia Oscura sentirono un silenzio di tomba e iniziarono a camminare
molto lentamente, ma ad ogni passo che facevano Zakyra era sempre più
irrequieta: aveva le ali spalancate e soffiava con la bocca come un gatto
pronto all’attacco. Dopo un po’ nella foresta sentirono dei cespugli muoversi e
allora Iris tirò fuori arco e frecce e puntò verso i cespugli ma da lì uscì
solo un lupacchiotto innocuo, un Licantropo Silente. In verità quei
lupacchiotti non erano del tutto innocui, di giorno ingannavano le persone
trasformandosi in dolci cuccioli, ma di notte si trasformavano in esseri
spaventosi e terrificanti: dei licantropi che ululavano alla luna e che
andavano in cerca di qualche spuntino notturno. Per fortuna non avevano
aggredito nessuno per ora. Comunque non era lui il guardiano della notte,
doveva essere qualcosa di più grande: un drago. Dopo poche ore videro un’immensa
grotta dietro ad un abete da cui provenivano strani rumori. Iris capì che lì
avrebbe trovato quello che cercava. Entrò in quella grotta spaventosa e dopo
aver attraversato un po’ di cunicoli si trovò davanti un immenso drago nero.
Iris disse a Zakyra: “Prova a svegliarlo con uno dei tuoi gridi, e digli che
siamo venuti per chiedergli l’amuleto della notte”. Zakyra obbedì e lanciò un
grido che riuscì a svegliare il poveretto che dormiva; inoltre Zakyra aggiunse
che non voleva fargli del male. Il drago insonnolito si presentò: “Io sono
Halong, drago nero e guardiano della notte, ditemi, cosa volete?” Iris disse:
“Vorremmo il tuo amuleto, ci serve per salvare questa foresta e il mondo
intero! Ti prego daccelo!”. Il drago confuso disse: “Cosa? Vuoi un frutteto per
nuotare questa foresta e il pollo
intero?” Iris delusa si mise le mani in testa
e vide da uno spiffero che mancava poco tempo al tramonto e allora disse:
“Ti prego Halong dacci l’amuleto che porti al collo!” Halong intravide dai suoi
grandi occhi color rosso fuoco il grifone dalle ali di fuoco e allora capì, si
alzò in piedi e con la sua immensa bocca staccò l’amuleto dal collo e lo lanciò
a Iris e disse: “Sei tu la prescelta che salverà il mondo, prendi questo amuleto:
è tuo fanne buon uso!” Iris lo prese e chiamò Zakyra con un fischio e volò via
dalla grotta e tornò ai Tronchi Incrociati. Appena atterrò sentì di nuovo
silenzio e poi riapparve l’Aviupus della Terra che disse: “Sono sbalordita,
Iris, complimenti, hai preso ciò che ti serviva senza fare del male a nessuno,
brava io ora mi trasformerò in un ciondolo dandoti il potere della generosità.”
Detto questo fece un balzo e si trasformò in un piccolo ciondolo a forma di
smeraldo color verde. Iris lo raccolse e se lo mise al collo e poi aprì il
libro e cercò l’Aviupus del fuoco: “L’Aviupus
di fuoco è un immenso lupo con la pelliccia di fuoco e le zampe fatte di brace,
con il simbolo di una fiamma sulla fronte. Si trova nella Pianura dei Draghi, nel regno di Fuoco.” Conoscendo
la prossima destinazione Iris montò Zakyra e volò nel regno del fuoco.
Desolata,
buia, cupa, pezzi di albero e terra arida
era la descrizione di come aveva ridotto Crow la foresta, neanche un suono, un fiore, una foglia per
terra…Si sentivano solo creature mostruose arrivare e sterminare la natura e la
risata che faceva gelare il sangue nelle vene: avrebbe continuato e distruggere
fino ad arrivare a Ninfea dove già buona parte delle persone non era in forma
come era un tempo.
Iris arrivò nella terra del fuoco: non era come se lo
aspettava. Era solo un gran deserto con strani esserini simili a topi con la
coda che era un serpente: si chiamavano Topenti. Zakyra chiese a uno di questi
Topenti: “Scusa, sai per caso dove si trova la Pianura dei Draghi?”. Il Topente
disse: “Ma certo! Basta continuare sempre dritto fino a quando non trovate un
vulcano.” Zakyra riferì a Iris quello che gli aveva detto il Topente e volarono
verso il vulcano. Arrivati al vulcano stettero lì a guardare un po’ la lava ma
poi sentirono: “Se siete arrivati fino a qui dovete essere davvero molto
coraggiosi. Meglio per voi. Io sono l’Aviupus del Fuoco e immagino che voi
siate Zakyra e Iris. La mia prova è basata sul coraggio quindi dovrete
dimostrare di averne per superare questa prova.” Dopo queste parole emise un
ululato e un turbine di fuoco avvolse Zakyra e la fece sparire. Iris
preoccupata disse: “Cosa hai fatto a Zakyra? Dove è finita?”. L’Aviupus rispose:
“è la tua seconda prova Iris:
dovrai salvare Zakyra attraversando questa fune di corda ma attenzione! Sotto
di te c’è un immenso lago di lava bollente.” Iris deglutì per la paura ma ebbe
coraggio e iniziò a camminare sulla fune ma poi sentì un grido: erano grida di
drago. Dopo un po’ arrivarono draghi a frotte che fecero sbilanciare Iris ma
lei per salvare Zakyra non si arrese e
continuò. Arrivata da Zakyra dovette liberarla dalle corde, ma con cosa? Allora
trovò un dente di drago vicino a Zakyra, sull’altra sponda del vulcano; si
allungò finché poté e ci riuscì; iniziò a sfregare le corde una dopo l’altra
finché riuscì a liberare il suo amato grifone. Iris senza pensarci ci montò
sopra e gli ordinò di andarsene da lì. Zakyra obbedì e volò via. Quando
riatterrarono l’Aviupus ricomparve e disse: “Complimenti Iris, per salvare
Zakyra hai messo in pericolo te stessa. Un atto davvero nobile. Io, come il
precedente Aviupus, mi trasformerò in un ciondolo così avrai sempre con te il
coraggio.” Saltò e si trasformò in un
ciondolo a forma di rubino. Iris lo raccolse e come il precedente se lo mise al
collo e poi disse a Zakyra: “Oggi abbiamo fatto tanto: abbiamo superato 2 prove
su 4. Domani facciamo la stessa cosa e
potremo finalmente sconfiggere il nostro nemico. Spero che a Ninfea non
sia capitato niente. Andiamo a cercare riparo per la notte.” E così fecero:
trovarono riparo vicino a un fiume: il fiume dei miraggi. Mangiarono pesce
quella sera e dopo aver letto qualche pagina del libro si addormentarono.
La
mattina seguente, vicino al fiume dei miraggi, Iris e Zakyra si svegliarono e
cercarono qualcosa da sgranocchiare prima del viaggio. Trovarono il Dattero del
Fuoco e ne mangiarono almeno 3 grappoli!
Dopo aver fatto l’abbondante colazione Iris disse: “Consultiamo il libro e poi
partiamo per la prossima meta”. Prese il libro, lo aprì e cercò l’Aviupus
dell’Aria e trovò: “L’Aviupus dell’Aria
si trova nella Terra dei Venti ed è un lupo con le ali e la pelliccia candida
come la neve. Si trova alla radura dei venti e sulla fronte ha un simbolo che
somiglia ad una nuvola”; sapendo le coordinate Zakyra e Iris si misero in
viaggio per la Terra dei Venti.
Dopo aver sterminato buona parte della foresta Crow mise a
riposo il suo esercito e andò alla Laguna Smeraldo. Vicino a quella laguna viveva
uno dei tanti villaggi della Terra delle Foreste: il villaggio Tamang. Crow ci
andò camuffandosi da indigeno e scoprì che una ragazza del popolo di Ninfea era
partita per salvare la terra di Nordwich superando le 4 prove della leggenda
locale. Scoperte queste preziose informazioni decise di dare la caccia a questa
“eroina” del posto: stava mandando a rotoli il suo piano; per questo doveva
farla fuori.
Intanto
Iris e Zakyra avevano raggiunto la Terra dei Venti ma dovevano ancora volare
fino alla Radura dei Venti. Arrivati lì si guardarono intorno: era un enorme
prato con dei fiori con i petali che somigliavano a fumo, ma che però non
finivano mai. Pochi minuti dopo arrivò il tanto atteso Aviupus dell’Aria che
disse: “Ciao Iris, ciao Zakyra. Io sono l’Aviupus dell’Aria e la mia prova è
basata sull’ingegno. Tu Iris dovrai risolvere un indovinello e se riesci a
risolverlo in un minuto mi trasformerò in una amuleto come gli altri prima di
me.” Iris convinta che questa fosse la prova più facile accettò senza pensarci
su. L’Aviupus disse: “Fai attenzione, non lo ripeterò una seconda volta: sono amico e nemico senza essere tuo
parente. Sono rapido e molto lento senza muovermi veramente. Non sono arrivato
che già riparto, ma, se vuoi sono sempre presente. Sono giovane e sono vecchio,
ma non mi vedi tra la gente” Iris, rimase sconvolta: era difficile! Così
pensò che la prossima volta si doveva ricredere su queste prove. Ma ci provò
comunque per il bene del mondo di Norwich; pensò a tantissime cose, ma poi
Zakyra disse con uno dei suoi messaggi telepatici: “Sbrigati! Non c’è più
tempo!” e allora in quel momento si illuminò: il tempo! Proprio in quel momento
sentì una campanella che segnava la fine del tempo. L’Aviupus disse: “Iris, hai
la risposta?” Lei disse: “Sì, ho la risposta: il tempo.” L’Aviupus sbalordito
disse: “è esatto! Complimenti Iris.
Ora mi trasformerò in un ciondolo così che avrai accanto a te l’intelligenza.”
Con le sue ali volò in aria però tornò giù solo un ciondolo il cui suono
rimbombò per tutta la radura. Iris se lo mise
al collo e disse a Zakyra: “Bene, ora che abbiamo il terzo amuleto
dobbiamo superare solo un’ultima prova e poi sconfiggeremmo l’oscurità! La
rimanderemo da dove è venuta: la terra di Faster!” Aprirono il libro e
cercarono l’Aviupus dell’acqua: “L’Aviupus
dell’acqua è un enorme lupo con la pelliccia
che pare acqua e la testa bianca
come la spuma di mare. Si trova nella Terra dell’Acqua, alle Pozze Variopinte.”
Zakyra e Iris volarono alla Terra dell’Acqua, verso l’ultima prova.
Crow sapeva, grazie alle sue spie, che la ragazzina era
lontana, troppo lontana; quindi pensò: “Se non posso distruggere la ragazzina,
distruggerò ciò che ama: Ninfea!” e scoppiò in una di quelle risate da
super-cattivo, peccato che lui era peggio.
Iris e Zakyra arrivarono alle Pozze Variopinte, nella Terra
dell’Acqua. Erano tante vasche iridescenti che cambiavano colore ogni volta che
qualcuno le toccava, però quando Iris le toccò non cambiarono colore ma nacque
un turbine d’acqua da cui venne fuori l’Aviupus dell’Acqua che disse: “Iris,
Zakyra siete qui, complimenti, siete arrivati all’ultima prova. La mia prova è
basata sulla prova fisica che messa insieme alle altre doti: generosità,
coraggio, ingegno formano la persona dell’eroe più puro. La tua prova consiste
nel portarmi quella boccetta. Devi sapere che quella boccetta contiene la spuma
di mare dell’Oceano Infinito. Portamela e io farò come gli altri prima di me.”
Con un ululato fece comparire un vasca e con una zampata lanciò la boccetta
lontano nella vasca. Iris era pronta per tuffarsi quando l’Aviupus le disse: “Oh,
quasi dimenticavo: potrai respirare sott’acqua ed avrai una decina di minuti
per portarmela”; fece comparire una clessidra
dove scorreva l’acqua e non sabbia; la capovolse e disse: “Via!” Iris si
tuffò e iniziò a nuotare velocemente verso la fine della vasca. Ad un tratto,
però, vide un enorme, nero pesce lanterna che dormiva, Iris iniziò a rallentare
per la paura di svegliarlo, ma prima di prendere la boccetta disse: “è troppo facile, ci deve essere di
sicuro un inganno” ma non vedendo trappole, la prese. Sentì un’enorme scossa e
un rumore assordante che svegliò il pesce lanterna che appena la vide le corse
incontro con aria minacciosa. Lei passò sotto il pesce e nuotò via pensando: “Lo
sapevo! Quest’essere malvagio potrebbe divorarmi!” Nuotò e nuotò finché arrivò
alla fine della vasca, dove pensò: “Non
ho via di scampo! È la fine!”. Ma poi qualcosa andò diversamente: Zakyra la
prese con i lunghi artigli, come dopotutto fa una vera aquila quando caccia.
Zakyra l’aveva salvata. Tornando dall’Aviupus disse: “Eccoti la tua preziosa
boccetta e grazie mille Zakyra, sarei ancora là sotto se non fosse per te!” L’Aviupus
sapeva che Zakyra non avrebbe mai lasciato Iris in difficoltà e allora disse:
“Brava Zakyra e brava Iris, ora ti accompagnerò in questo viaggio sotto forma
di ciondolo ma ti devo dire una cosa prima: se vuoi veramente che questa
minaccia se ne vada lo dovrai desiderare con tutto il tuo cuore.” Fece un balzo
e si trasformò in ciondolo, ma quando Iris lo prese una luce abbagliante
trasportò lei e Zakyra a casa: dal popolo di Ninfea. Non era la Ninfea di
sempre era desolata, vuota.
Iris disse: “Ehi sono tornata! C’è qualcuno?” Si sentì solo
una risata agghiacciante e poi una voce che diceva: “Ciao Iris, sono Crow, ho
saputo che hai conquistato i 4 poteri essenziali per farmi fuori, ma ti è
andata male perché io ho già fatto fuori qualcos’altro: la foresta e il popolo
di Ninfea. Se tu mi darai i 4 amuleti e il grifone ti lascerò stare e ti ridarò
le persone a te care. Ci stai? è
uno scambio più che equo.” Iris spaventata disse: “No! Io ci ho messo impegno
per guadagnarmi questi amuleti e a te basta minacciarmi per togliermi tutto
quello che ho fatto?” Crow al rifiuto della ragazza emise un lungo fischio e dietro
di lui comparvero esseri oscuri e malvagi che accerchiarono Crow, Iris e
Zakyra. Crow disse ad alcuni pipistrelli-draghi, i draghelli, di legare il
grifone ad un albero e così fecero. Zakyra gridò e poi disse a Iris : “Scappa
finché puoi, ti faranno del male, scappa!”. Crow con un sorriso maligno disse a
Iris: “Ascolta: ti conviene darmi quegli amuleti se vuoi bene a quell’uccello
troppo cresciuto. Dammeli e ti lascio stare.” Iris sentì una sensazione mai
provata dentro di sé: rabbia. Camminò fino a trovarsi di fronte a Crow e disse:
“Ascoltami bene: ho dovuto attraversare 4 terre e tanti pericoli diversi per
avere quello che ti avrebbe disintegrato e avrebbe riportato la pace a Norwich,
ma no, mi dovevi mettere i bastoni fra le ruote e fare fuori mezza foresta! Ora
lascia Zakyra, è un ordine!” Crow si mise a ridere così tanto che ebbe le
lacrime agli occhi poi disse: “Sappiamo entrambi che io vincerò quindi
risparmiati questo teatrino e dammi gli amuleti: te lo dico per l’ultima
volta.” Iris scoppiò di rabbia e disse: “NO! NON E’ COSI’ CHE FINISCE! TU NON
VINCERAI MAI!” Si strappò le collane dal collo, le portò in alto con la mano e
disse: “Spiriti dell’Acqua, dell’Aria, della Terra e del Fuoco datemi il potere
necessario per sconfiggere Crow, ve ne prego!” Un’onda di luce partì dalle collane
e passò per tutta la terra di Nordwich e si sentì: “No! Non deve finire così,
non finisce qui!” Erano le ultime parole di Crow. Iris aprì un occhio per volta
e vide Zakyra libera; tutte le creature ombrose e malvagie erano diventate
quello che erano un tempo: unicorni, ippogrifi, draghi e chimere. E poi disse: “Ce
l’ho fatta….Ce l’ho fatta…Ce l’ho fatta! Cioè ce l’abbiamo fatta! Coraggio
Zakyra torniamo a casa!” Volarono fino a Ninfea e videro dall’alto che la
foresta era ricresciuta: era rigogliosa come un tempo. Quando tornò a casa il
vecchio saggio la abbracciò e le chiese come era andato il viaggio e tutto il
popolo fece una grande festa in suo onore.
Così
termina l’avventura di Iris, ma ne avrà altre in futuro non troppo lontano.
Ogni cosa ha un lato positivo e in ogni momento si può volare sulle ali della
fantasia…
Nessun commento:
Posta un commento