Era un giorno come tutti gli
altri e andavo a portare il cane fuori; Balotelli (il cane) era tutto contento,
non vedeva l’ora di andare fuori, io invece un po’ di meno. Siamo andati come
sempre sulla pista ciclabile.
Il granoturco che fiancheggiava
la pista non era stato ancora raccolto, a quell’ora erano le 7 di sera, faceva
un effetto strano. C’era un po’ di vento, ed il granoturco ondeggiava piano. Ho
tolto il guinzaglio a Balotelli lasciandolo libero, e lui contento ha iniziato
a correre. L’ho lasciato fare, tanto sapevo che tornava sempre.
Dopo 5 minuti visto che il
cane non tornava più l’ho chiamato. Niente. L’ho chiamato un’altra volta
girandomi verso il campo di granoturco. Ad un tratto vidi un lampo forte in
mezzo al grano e mi misi a correre senza sapere dove andavo. Mi sono accorto
che era sparita la pista ciclabile e mi trovavo in mezzo al granoturco, quando
sono caduto a terra. Faccio per alzarmi
e non riuscii, non avevo nessun appoggio, era come se avessi galleggiato senza
acqua, come volare credo. Alla mia destra ho visto Balotelli che aveva le mie
stesse difficoltà ad alzarsi. Allora ho iniziato a muovere le mani e i piedi
come per nuotare, e ho visto che andavo avanti e Balotelli si avvicinava. Dopo
un po’ di tempo e una grande fatica stavo per toccare il cane quando ho visto
di nuovo il lampo di prima accecante e ho chiuso gli occhi. Quando li ho aperti
ero a letto con Balotelli che mi leccava la faccia.
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