La discesa dei Longobardi in Italia avviene nel 568 attraverso i passaggi delle Alpi Orientali. La loro è stata una vera e propria migrazione. Essi invasero l’Italia portandosi dietro sui carri le famiglie e tutti loro averi, per stabilirsi definitivamente nei territori italiani.
I Bizantini, che avevano riconquistato l’Italia sotto Giustiniano, conservarono i territori intorno a Ravenna, le isole e il sud Italia; i Longobardi invece formarono il Ducato di Pavia nel nord Italia e il Ducato di Benevento nel centro-sud.
La conseguenza più importante dell’invasione longobarda per l’Italia è quindi che essa perde definitivamente la sua unità.
I Longobardi vivevano organizzati in tribù. I loro capi si chiamavano duchi e non sempre riconoscevano l’autorità di un solo re. I re più importanti furono: Rótari, che fece mettere per iscritto le leggi longobarde e proibì la vendetta privata o faida; Liutprando, che cercò di conquistare tutti i territori dell’Italia rimasti sotto l’autorità dei Bizantini, si convertì al cattolicesimo e donò al Papa un piccolo territorio, nucleo del futuro Stato della Chiesa o Stato Pontificio.
Intanto la più antica dinastia dei re dei Franchi, i Merovingi, è sostituita dalla nuova dinastia dei Carolingi, fondata da Carlo Martello. Suo nipote Carlo Magno, che aveva sposato la figlia dell’ultimo re longobardo Desiderio, fu invitato dal papa a combattere contro i Longobardi: ripudiò la moglie, assediò Pavia, la capitale longobarda e sconfisse definitivamente Desiderio nel 774, assumendo il titolo di re dei Franchi e dei Longobardi. Carlo Magno diventò protettore ufficiale dello Stato Pontificio. Il dominio Longobardo in Italia era finito!
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