martedì 12 novembre 2013

LO SLENDERMAN

Il nome del titolo si riferisce ad una creatura malvagia e misteriosa che rapisce le sue vittime incutendogli paura e facendole terrorizzare a morte.

Era una notte cupa e senza luna; ero ancora single a quell’epoca, e come al solito dormivo da solo; l’unico che mi faceva compagnia era il mio cagnolino Teddy.
Una sera del 1972 sentii un rumore che proveniva dal giardino. Era un ululato del mio cane Teddy. Uscii di corsa per andare a vedere che cos’era successo. Vidi il mio cane SGOZZATO.
Mi misi subito a piangere perché era l’unica creatura che mi teneva compagnia.
Mentre mi guardavo intorno urlando: “C’è qualcuno?” lo vidi chiaramente.

Era qualcosa di strano, non so cosa dire; di sicuro non era umano.

Quella cosa non la smetteva di guardarmi.
Andai subito in casa a prendere una torcia ma non la trovavo.
Mi girai per aprire la porta e……… Era davanti a me.
Con le sue mani giganti cercò di prendermi ma io riuscii a scappare.
Allora presi una viuzza che andava alla mia cantina. Cercavo il mio fucile da caccia ma non lo trovavo…… Ma era in fondo al corridoio poggiato a terra.
Mi misi a correre per fare più veloce che mai ma…… Ma una specie di tentacolo lo afferrò.
Mi girai per scappare ma lui era sempre dietro di me.
Mentre cercavo di correre pensai: “Ma quella figura non ha la faccia, come faceva a guardarmi e a sapere le mie mosse?”
Presi il mio cellulare dalla mia tasca per chiamare la polizia ma… Il mio cellulare faceva delle interferenze e mentre chiamavo si sentivano dei versi che provenivano dal microfono del telefono.
Ad un certo punto sullo schermo del mio cellulare comparve la sua foto con la testa del mio cane tra le sue mani.
C’era anche un messaggio con scritto… I GIOCHI SONO FINITI.
Mentre leggevo l’ultima parola sentii una mano che mi toccava la spalla e…
Era la sua mano gelida e pallida che mi stringeva.
Quando mi alzai non lo vidi più ma avevo la spalla tutta viola e insanguinata e che mi faceva un male indescrivibile.
Cercai di correre all’ospedale più vicino che distava 2Km da casa mia.
Quando arrivai tolsi la mano dalla mia ferita e feci un gran urlo tremendo.
Il personale mi venne incontro correndo ed a quel punto svenni.
Quando mi svegliai mi trovai su una barella con la spalla ingessata.
Ma quando cercai di riaddormentarmi sentii un rumore che proveniva dal corridoio.
Quel rumore mi era familiare; era lo stesso rumore dei passi di quell’essere mostruoso ed infatti……. SI SPALANCO’ LA PORTA!!!!!!!!!!
Quell’essere era davanti a me e mi veniva incontro a passi da gigante e mi buttò giù dalla barella con un suo tentacolo facendomi cadere e provocando un rumore fortissimo.
A quel punto mi credetti spacciato ma…. Scomparve di colpo.
Dal quel giorno io non esco più di casa ma adesso per fortuna vivo con la mia ragazza Giulia ed un altro cane che questa volta è da guardia, e so che quell’essere avrà capito che con me non si scherza.
Questa era la mia testimonianza. Aspettate, hanno bussato, deve essere mia madre. è lo SLENDERMAN!!!!!!!!!!!!! AIUTOOOOOOOO AHHHHHHHHH AIUTO AHHHHHHHHH AHHHHHHH AHHHHH!!!!!!!!!!!!!

AUTORI: ANDREA ZUCCALA’ E GIORGIO GAI.

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