sabato 21 febbraio 2015

Istinta (Michela Avramo)

….Dalla mia rabbia non mi sono neanche presentata, sono Istinta e ho 16 anni, sì, come avete notato ho un nome piuttosto strano, deriva da una mia zia che è mancata quando avevo 15 anni, sì, beh, l’anno scorso. E’ morta per idrocarbogenerticalmentalisticazione, strano che oggi me lo sono ricordata, comunque è una malattia che proviene da diversi germi che ti si infilano nel corpo e ti mangiano tutta, pensate lei era alta 1,90 e quando è morta era solo più 1,20, ovvio da ricordare, questi germi sono pericolosi solo per gli astronauti che escono dal pianeta pensando di essere degli eroi. Io non sono preoccupata, tanto, pff… mica uscirò dal pianeta Terra, tutto questo mi fa ridere, sono cose impossibili. Ma dai, non parliamo di queste cose, ma fa un po’ paura.

Vi racconto un po’  di me, io frequento un liceo, anche se non vado molto bene a scuola, sono un po’ pelandrona, non ho mai voglia di far niente, solo sempre computer, telefono e letto. Vi sembrerà noioso, ma niente affatto è stupendo. Parlando di scuola, ne ho 10 sotto su 11, direi che resterò bocciata e dire che ho scelto questa scuola per amici e amiche che manco saluto più. Lì vicino alla scuola c’è una stazione, dove ci sono persone che è molto meglio non incontrare, va beh ve lo dico: io vado a spacciare droga lì, sto cercando di smettere, ma è piuttosto difficile! Sono depressa, ogni giorno arrivo a casa, e mi trovo madre, fratelli e padre che mi urlano dietro, ormai della mia esistenza non importa più a nessuno, non ne posso più, vi dico anche che mi taglio, ho sempre detto che mi faceva schifo prendere un coltello e farmi quei taglietti insignificanti, ma ora che lo faccio anche io ho capito che chi lo fa lo fa solo per sfogarsi. Ma lasciamo perdere questo, io ho un fratello che è adorato dalla mia famiglia, al contrario di me, lui a casa è una persona solare e allegra, ma in giro, avete presente gli Emo? Ecco quegli esseri vestiti di nero, con i capelli sugli occhi, blé mi fanno solo schifo a vederli, per non parlare di mia madre che ho scoperto che prende degli appuntamenti a casa con degli uomini. E’ una famiglia ormai separata, ognuno fa quel che vuole in qualsiasi momento della giornata. Va beh, ormai non si può cambiare la vita.



….Incominciò tutto da una lettera, alle 4 del pomeriggio un certo uomo suonò il campanello, e mi diede una lettera, ho letto solo 4 caratteri: “NASA”; da qua mi venne il sangue agli occhi, anche per l’avvenimento avvenuto a mia zia.
Ero preoccupata, anche perché se gliela facevo vedere a mia mamma, mi mandava a quel paese, a mio papà ancora peggio quindi me la sono tenuta per me pensando che fosse uno scherzo.
All’indomani si presentò qualcuno sotto casa mia, io gli aprii la porta e mi diede un mazzo di rose, me le sono prese e sono corsa in camera. Già il secondo giorno che arrivò a casa mia non lo sopportavo più, era un uomo molto impulsivo.

Quattro giorni dopo sentii suonare al campanello, aprii la porta e non vidi nessuno, la richiusi e qualcuno suonò, allora aprii un’altra volta, non c’era nessuno allora dato che mi ero rotta, sono andata in cucina e vidi tutto che volava, coltelli, forbici, tavolo, sedie, e mi girai, c’era mio padre impalato che fissava il fuoco, sono scappata e pensare che pensavo che c’era solo il mio papà sano in questa famiglia orribile. Mi sono chiusa in camera, ho lasciato la porta aperta, ormai nulla poteva farmi sorridere. Mio padre è posseduto? No, non è possibile. Passai del tempo a farmi delle domande tra me e me, ma la preoccupazione saliva sempre di più. Con molta cautela scesi giù e mio padre era sparito, girai un po’ per la stanza ma niente, fino ad un certo: “iahuu”, mi sono spaventata, c’era mio papà attaccato al soffitto che andava avanti e indietro su quel soffitto pieno di ragnatele, andai al piano di sopra e c’era mia mamma con l’aspirapolvere acceso che puliva la sua camera, la camera dei miei genitori è sopra la cucina; avevo capito tutto, mio papà aveva qualcosa nel corpo come una calamita e il suo corpo era aspirato dall’aspirapolvere di mia madre, meno male che c’era qualcosa che li separava.

Alla sera restai a casa da sola, i miei andarono a cena via, e mio fratello anche. Restai un po' spaventata dall'avvenimento avvenuto nel pomeriggio, ma va beh cercherò di non farci più caso. Avevo un po' di paura a restare a casa da sola, ma dato che avevo tutta la casa con le pareti in vetro, mamma mi disse: "Se hai paura guarda fuori".

lo la prima volta guardai fuori e riflesso nella vetrata vidi un pagliaccio, mi spaventai e mi nascosi sotto le coperte. Dopo un po' cominciai a giocare alla Wii e non ci feci nemmeno caso a quello che avevo visto. Anzi stavo pensando a quel tizio che per un po’ di giorni si era presentato sotto casa, ma va beh, meglio così. Dopo alcuni minuti mi riprese la paura e guardai fuori, il pagliaccio era sempre più vicino, scappai in camera e chiamai mia madre, era irraggiungibile, si vede che non rispondeva più dopo tutte quelle chiamate che le avevo fatto un po' di sere prima. Allora riguardai dalla finestra e avevo una mano appoggiata sulla spalla, urlai, ma qualcuno mi fece svenire all'istante....

...il giorno seguente ero ancora viva, però c'era qualcosa di strano, c'era un certo silenzio nella casa, scesi giù e mi ritrovai i corpi di mia madre, padre e fratello lì per terra, c'era tutto insanguinato, divano, sedie e addirittura c'era un coltello, era lungo 80 centimetri, corsi via ma non ebbi il tempo di scappare che mi ritrovai il pagliaccio davanti con lo stesso coltello, e non seppi più quel che è successo perché la mia anima andò in cielo e io mi ritrovo qui con tutte le persone che hanno fatto del male, sto pagando dalla prima sciocchezza che ho fatto all'ultima e non so se mai incontrerò la mia famiglia...

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