martedì 24 febbraio 2015

The killer (Giorgio Gai)

Era una tranquilla mattina di Agosto e io mi ero appena alzato, mi preparai, feci una colazione veloce  dopodiché mi avviai a lavoro. Lavoravo nella sede del giornale più famoso di New York , e mi era appena stato affidato il compito di scrivere e cercare notizie sulla scomparsa di una donna di 45 anni.
Appena arrivato al lavoro posai la mia roba sulla scrivania e guardai gli ultimi aggiornamenti della polizia su internet, il corpo della donna era appena stato trovato in un vecchio stabile abbandonato, l’allarme era stato dato da un passante che aveva sentito delle urla provenire da lì.
Pochi minuti dopo arrivò il mio capo che era già al corrente di tutto e avvicinandosi mi disse: << Indovina che cosa sono riuscito a ottenere>>; io risposi: << Cosa?>> Lui disse: << Un permesso speciale della polizia che permette di visitare il luogo dell’accaduto.>>  Mi balenò un sorriso e gli risposi: << Sei sempre il migliore John!>> Fece anche lui un sorriso di approvazione e disse: << Lo so!>> Scoppiamo in una risata e tornammo ai nostri rispettivi lavori.
Mezzora dopo ero già sul posto con la mia fedele fotocamera in mano, vidi 5 auto della polizia davanti all’ingresso dello stabile. Appena mi avvicinai un poliziotto mi venne incontro intimandomi di andarmene, ma io gli mostrai il pass così mi fece segno di seguirlo e mi accompagnò dentro. Davanti all’ingresso il poliziotto mi chiese: << Lei è una persona facilmente impressionabile? >> Io risposi: << No, perché agente?>> La sua risposta non mi rassicurò molto: << Lo scoprirà presto >>.
Mi accompagnò in una stanza dove vidi gli uomini della genetica. Il poliziotto li fece spostare per farmi vedere. Accasciata a terra c’era una donna completamente smembrata: aveva quasi tutti gli arti amputati tranne una gamba che però aveva segni di tentata amputazione, la faccia aveva evidenti segni di contusioni e un occhio era fuori dall’orbita, la pancia era completamente aperta e le budella erano per metà sul pavimento. Alla vista di quello spettacolo orripilante mi venne lo stimolo di vomitare e corsi in bagno.
Quando tornai nella stanza vidi tutti gli uomini della polizia uccisi, non feci in tempo a voltarmi che sentii un oggetto freddo e appuntito penetrarmi nella schiena e uscirmi dalla pancia, subito dopo sentii un dolore lancinante, e mi accasciai a terra, riuscii ancora a intravedere una figura, che sembrava un’ombra, dopo di che chiusi gli occhi.   

 

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