mercoledì 25 febbraio 2015

L'uomo del piccone (Noemi Gioannini)


L’uomo del piccone


Erano gli ultimi giorni di scuola, Michael era per l’ennesima volta di quel giorno, e di quell’anno, preso di mira dai bulli, o meglio dalle bulle, della scuola. Lui era malato mentalmente e spesso aveva delle crisi nervose. Diceva sempre che si sarebbe vendicato ma Rose e Lisa lo ignorarono, ma non sapevano quello che le aspettava…                             
                            
                        
Diversi anni dopo, non si seppe più nulla di quello svitato che aveva giurato vendetta, fino a quel giorno di dicembre. Al telegiornale si parlava di un uomo che era a New York in cerca di vittime, almeno così si diceva in giro. Probabilmente era proprio Michael, ma non si seppe dato che era stato già avvistato ed era coperto con maschera anti gas e armato di piccone. Di sicuro si pensava a un criminale qualunque che voleva avere la sua ascesa. Non si sapeva.
   
Giorni dopo il telegiornale disse che i poliziotti avevano avvistato l’uomo nel paese dove vivevano Lisa e Rose. In quei giorni si respirava aria di inquietudine; le mamme dei bambini spesso non mandavano i figli a scuola e si facevano mandare a casa cibi in scatola per non andare a fare la spesa. La città era terrorizzata.
Un giorno, quello che Lisa e Rose, vicine di casa dalla nascita, non avevano mai pensato si avverò e ci fu un avviso di minacce con lettere e chiamate. Spesso le lettere dicevano:
          Siete state avvisate in passato. Ero sempre triste con le vostre
            chiacchiere ma ora è tempo di passare ai fatti. Addio.
                   


Le due amiche erano terrorizzate al solo pensiero di essere prese di mira. E come tutti, andarono in commissariato: “Signore abbiamo paura. Abbiamo avuto minacce di morte!”
“Lo so signorina stiamo facendo tutto il possibile per arrestarlo”.
Ma le minacce continuavano. Avevano paura.
Giorni dopo ci fu la dimostrazione del suo potere. Lisa entrò in casa di fretta, preoccupata. Ad un certo punto il corpo era là, impiccato con i cavi della luce sul lampadario. Era Fred, il ragazzo di Lisa. La sua gamba era piena di sangue. Sul muro c’era un messaggio scritto con il suo sangue e diceva:


                           Non è ancora finita
Arrivò la polizia ad indagare. C’erano tracce del maniaco. Era certo, era lui.
Il weekend fu tranquillo ma il lunedì ci fu un altro omicidio. Allo stesso modo di quello precedente e con la stessa scritta. Solo che questa volta, la vittima fu il ragazzo di Rose.
Parecchia gente si trasferiva e andava nella c0sta opposta degli Stati Uniti. Anche le due amiche si volevano trasferire. Ma non avevano i soldi, poiché c’era crisi e non volevano uscire di casa con quel pazzo omicida in giro. Dato che non si potevano trasferire, le due amiche pensarono di far benedire la casa.
Del maniaco non si seppe più nulla per due settimane, magari non aveva più voglia di impiccare gente o forse aspettava solo il momento giusto dato che la casa era sotto sorveglianza. La polizia disse che la casa sarebbe stata sotto sorveglianza con delle telecamere. Ma il killer era sempre in agguato nella notte.

Il secondo e il terzo omicidio furono in una sera sola. Fu terribile. Toccò di nuovo alla famiglia di Lisa. Michael aveva preso più picconi e aveva infilzato con essi la mandibola del padre e della madre e una volta uccisi li appese alla porta e con un coltello da cucina tagliò la pancia e tolse gli organi che mise sulla panchina di fronte alla villa. Sta volta non lasciò alcun messaggio. Si sapeva chi erano i prossimi: i genitori di Rose. I poliziotti chiamarono doppie guardie per sorvegliare la casa poiché le telecamere erano state distrutte con proiettili da lontana distanza.

 
Passarono giorni e settimane e la gente era ancora diminuita e di tanto.
I genitori di Rose furono uccisi in una maniera diversa. Erano distesi per terra, nel salone, però avevano facce diverse. Infatti il killer aveva tagliato braccia e gambe a i genitori di Rose, però con ago e filo li aveva rimessi insieme solo mischiati. Infatti il padre aveva braccia della madre e viceversa. La scena era orribile.


Lisa e Rose pensavano che erano destinate alla morte. Però Michael aveva lasciato sempre tracce a ogni delitto. Gli inquirenti erano sempre più vicini al killer per arrestarlo. Ma al killer mancavano solo due omicidi.

Per l’ennesima volta non si fece vivo per mesi. E quindi pensavano che non avrebbe più fatto omicidi e che la vendetta sarebbe stata compiuta, ma come tutte le altre volte era in agguato.

Rose e Lisa erano al supermercato, l’unico aperto della città. C’era poca gente. Era il momento giusto per Michael. Infatti entrò al supermercato e tanto per cominciare uccise le uniche due cassiere che c’erano e poi spense le luci del supermercato. Non poteva fallire. Vagava da solo con il respiro affannoso della maschera anti gas con una torcia accesa. Le due amiche erano molto spaventate e nel frattempo chiamarono la polizia. Gli inquirenti arrivarono in un men che non si dica. Alla fine prima che venissero uccise, Michael fu arrestato e non ci fu più un criminale così devastante.

Gioannini Noemi

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