sabato 21 febbraio 2015

Un Halloween da brivido (Stefano Bessone & Davide Baretta)

Alessandro, il 25 ottobre, una settimana prima di Halloween aveva festeggiato con la sua famiglia il compleanno di suo cugino, e ne approfittò per abbuffarsi tra le patatine e le bevande, mangiando anche cose pesanti come la pizza ai carciofi.
 
Alla sera andò a dormire con lo stomaco pieno, anche se si sentiva poco bene e gli veniva voglia di vomitare; durante la notte cominciò a parlare nel sonno raccontando cosa stava sognando nel suo incubo, cominciò ad urlare così tanto che svegliò tutto il vicinato, e sua madre quando lo sentì andò subito nella sua camera e lo svegliò. Lui ringraziò sua madre di averlo svegliato perché stava sognando un incubo da cui non riusciva a scappare, non riusciva a svegliarsi.

 
Al mattino si svegliò , e quando si era riaddormentato non aveva più fatto l’incubo, ma aveva dormito bene e non aveva anche digerito tutto il cibo della sera prima. Al pomeriggio per non pensare a quello che gli era successo la notte prima, andò a giocare dal suo amico Andrea, che aveva un prato enorme attrezzato di tutto per giocare a calcio, e c’erano anche i suoi amici Luca e Simone, e tutti insieme giocarono.
 
 
Dopo venti minuti fecero una pausa e cominciarono a raccontarsi le cose più strane che avevano fatto o sognato, e Alessandro raccontò del suo sogno e tutti si misero a ridere. Il sogno era che ad Halloween tutti e quattro erano andati a fare dolcetto e scherzetto dopo essere andati a casa di Simone, e che durante la camminata erano così presi a camminare e scherzare che il tempo volò e uscirono dalla loro città; senza nessun panico si affidarono a Luca che anche se sapeva bene a memoria tutte le strade anche fuori città si persero e finirono in un bosco, e stavolta nel panico cominciarono a camminare per trovare una via d’uscita, si divisero in due gruppi da due per trovare più velocemente un’uscita e un gruppo andò verso nord e uno verso sud. Un gruppo era formato da Alessandro e Andrea e l’altro da Luca e da Simone; quello di Andrea e Alessandro stava filmando tutta la strada che percorrevano, così se avessero trovato la via d’uscita sarebbero tornati indietro per dirlo all’altro gruppo che invece non stava neanche provando a cercare la via.
 

Il primo gruppo trovò finalmente l’uscita e con il video tornarono indietro per trovare l’altro gruppo; ma quando li trovarono non erano nel migliore stato: erano morti con le braccia tagliate e la testa tagliata a metà… La notte seguente e in tutte quelle successive fino a quella prima del giorno di Halloween andò avanti a sognare quell’incubo e ogni notte solo fino al punto dove la mamma lo svegliò giorni prima. Arrivò il giorno di Halloween e andò a casa di Simone per festeggiare la festa e per mangiare una pizza a casa sua, e alla sera visto che a calcio non potevano giocare e non potevano neanche stare sempre sui videogiochi, uscirono per fare dolcetto e scherzetto. Cominciarono con due o tre case ma dopo un po’ cominciarono ad annoiarsi anche perché due volte su tre non gli davano dolcetti; allora cominciarono a camminare e tra scherzi e risate il tempo cominciò a volare e arrivarono le 10 insieme al buio pesto. Luca voleva approfittare del buio e di Halloween per andare nel bosco fuori città per vedere se gli altri sono coraggiosi come lui; Simone senza troppe esitazioni accetta, Andrea accettò anche lui pensando al sogno che Alessandro aveva fatto anche se era solo un incubo; mentre invece Alessandro era il più fifone ma quello con più buon senso, soprattutto dopo il sogno che l’aveva turbato per notti intere; e quindi si ritirò; ma cominciarono a stuzzicarlo dicendogli che era un fifone e rassicurato dal suo migliore amico Andrea che gli disse che nulla poteva andare storto, accettò anche lui. Tra risate e scherzi approfittando del buio, si addentrano nel bosco, ma si perdono e non sapendo più la via d’uscita vanno nel panico, Andrea propone di usare i cellulari ma quello di Simone è scarico mentre quello di Alessandro non prende, allora decidono di dividersi in due gruppi per coprire un campo più grande e così per trovare l’uscita più facilmente. I gruppi erano formati uno da Andrea e Alessandro e l’altro da Simone e Luca; Alessandro cominciò ad avere paura perché tutto era come il suo sogno, aveva paura di scoprire come finiva il suo sogno. Cominciò però ad approfittarne e come nel suo incubo prese il cellulare e filmò tutta la strada mentre invece l’altro gruppo che doveva essere in teoria il più coraggioso si stava disperando. Dopo una mezz’oretta cominciarono a sentire rumori strani ma non ci fecero caso e dopo dieci minuti trovarono la via d’uscita. Anche se felici di essere fuori dal bosco, dovevano ancora tornare indietro per avvisare l’altro gruppo usando il video del cellulare; ma quando erano quasi arrivati dove erano prima il cellulare si spense per batteria scarica e dovettero cercarli senza sapere dove erano e soprattutto senza sapere la via che il cellulare gli diceva. Si avventurarono nel bosco alla cieca cercandoli finché trovarono due corpi che sembravano quelli dei loro amici, ed erano proprio loro ma con le braccia piene di sangue e il cranio spaccato a metà. Allora cominciarono a scappare senza una meta precisa sapendo solo che dovevano allontanarsi il più possibile da quel posto; non volevano morire come i loro amici, e non volevano neanche scoprire la fine del sogno che finora si era praticamente avverato; in quel momento rimpianse che sua madre l’aveva svegliato durante l’incubo, perché almeno avrebbe saputo dove andare per evitare la morte certa, e rimpiansero insieme di essere andati nel bosco ascoltando i loro amici che pur essendo coraggiosi, erano soprattutto stupidi.     
    
 
Mentre rimpiangono tutto cominciano a sentire dei rumori, cominciano a scappare e da dietro un albero spunta un’ascia che era praticamente all’altezza della gola di Andrea, e venne decapitato; allora Alessandro cominciò a scappare ma l’assassino che aveva un’ascia ed era più veloce di lui, gli conficcò l’ascia nella schiena.
 

Nessun commento:

Posta un commento