sabato 28 febbraio 2015

Un terribile avvenimento la notte di Halloween (Nicole Storsillo)


Camminavo a passo svelto, ero tutta sudata, era la notte di Halloween, non potevo credere a ciò che avevo visto nella casa della mia vicina, una vecchia molto antipatica che aveva perso il marito nella notte di Halloween, per questo motivo ogni anno per vendicarsi si divertiva a fare scherzi ai bambini del tipo spaventarli con le bambole sporche di sangue o a non darli le caramelle.

Io fui una di questi bambini.

Pensavo che fosse un incubo, che di li a poco mi sarei svegliata ma non fu così.

La strada buia era illuminata dai lampioni, altri ragazzi passavano il tempo facendo baldoria e a bussare nelle case facendo dolcetto o scherzetto.

Finalmente arrivai a casa mia, avevo solo dieci anni, mi misi a cercare le chiavi nella borsa mentre, le mani mi tremavano, ero sconvolta.

Aprii la porta, le luci si accesero in automatico, in quel momento l’impianto di luci che mio padre fece istallare mi era stato utile, mi sedetti sulla poltrona ad aspettare e a ripensare a tutto quello che avevo visto.

Sentii un rumore, stavo per svenire erano solo i miei genitori che erano tornati dalla festa da una loro amica. Mia madre corse verso di me, chiedendomi cosa avessi e come mai ero già a casa, io le dissi che avevo mal di pancia perché avevo mangiato troppe caramelle, non volevo farla spaventare. Dopo aver inventato una scusa, decisi di andare a dormire, lì avrei potuto finalmente capire cosa era davvero successo.

Quella sera stessa non riuscivo a chiudere occhio allora incuriosita di quello che teneva in casa la vecchia, decisi di infiltrarmi in casa sua.

Aprii la mia porta di casa senza fare rumore, attraversai la strada ed ecco arrivata davanti, mi feci coraggio ed entrai, feci attenzione all’allarme che aveva installato.

Una volta dentro c’erano un sacco di stanze, entrai in una a caso, incuriosita iniziai a guardarmi intorno, dentro era pieno di foto del marito e bambole sporche di sangue con cui faceva spaventare.

Qualche secondo dopo qualcosa mi fece spaventare, non vidi niente perché era tutto buio, so solo che era una sagoma, urlai, volevo scappare, mi girai verso la porta e mi trovai la vecchia faccia a faccia, che mi prese tenendomi in ostaggio per qualche ora, dicendomi che non dovevo assolutamente entrare in casa sua se non per un motivo valido.

La vecchia si girò verso la cucina, vidi che sfilava un coltello allora provai a slegarmi ma non feci in tempo così la vecchia mi accoltellò.

I miei genitori sentirono le urla e chismsrono al polizia,  la vecchia venne arrestata e io mi salvai per miracolo.

Dopo qualche giorno sul giornale c’era un articolo che parlava di quanto era successo.

Sono passati tre mesi e l’incubo della vecchia è solo un ricordo.

 

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